Allora era in squadra anche lui Fortunato Katanec, galleggia tuttavia, sono arrivati ai quarti di finale, in cui hanno perso ai rigori contro i campioni in carica e l’eventuale seconda classificata dell’Argentina di Diego Armando Maradona.
Ha iniziato la sua carriera di attore in Željezničar di Sarajevo (il suo soprannome gli è rimasto impresso per via dei suoi capelli biondi e del suo modo di recitare scarafaggi e Strauss di Grbavice), poi dal 1970 al 1978 ha giocato in Francia per Strasburgo, Sedan e Valenciennes. Ha collezionato 16 presenze con la nazionale jugoslava tra il 1964 e il 1969 e ha segnato otto gol.
Selettore allo scoppio del vecchio stato comune
Nel 1978 siede in panchina per lo Željezničar e nella stagione 1984/85 lo porta alle semifinali di Coppa UEFA. Ha diretto il club Grbavice fino al 1986, quando è diventato l’allenatore della Jugoslavia. Nonostante non si sia qualificato per l’Europeo del 1988 in Germania, è rimasto in panchina e ha avuto l’apice della sua carriera ai Mondiali in Italia. Negli ottavi di finale, la Jugoslavia ha battuto la Spagna 2-1 ai tempi supplementari, ma era a breve distanza dall’accesso alle semifinali.
Osim si è anche qualificata con successo per il Campionato Europeo 1992 con la squadra selezionata, ma a causa della guerra sull’ex suolo del Commonwealth è rimasta senza un’apparizione al campionato in Svezia. Osim si è dimesso da allenatore sotto shock una settimana prima che la Jugoslavia fosse espulsa dal PE il 23 maggio 1992, dopo che le forze serbe hanno bombardato la sua città natale di Sarajevo.
Ha lavorato più a lungo con Milanič
Nella stagione 1991/92 giocò un doppio ruolo essendo anche allenatore del Partizan, di cui poi vestì la maglia. Zlatko Zahovic, Darko Milanic e Johnny Novak. In quel momento convocò Milanič e Novak in Nazionale. In seguito ha lavorato bene con Milanič per sei anni allo Sturm di Graz, che ha gestito per quasi un decennio (1994-2002). L’ha portato alla fase a gironi di Champions League tre volte di seguito: nelle stagioni 1998/99, 1999/2000 e 2000/01.
Nel frattempo è stato allenatore del Panathinaikos (1992-1994) e si è trasferito in Giappone dalla Stiria, in Austria. È stato allenatore del club JEF United di Chiba (2003-2006) e allenatore della nazionale (2006/07).
Nel novembre 2007 ha avuto un ictus ed è rimasto in coma per dieci giorni. Successivamente ha lavorato per un breve periodo con la Federcalcio della Bosnia ed Erzegovina. Fino alla sua morte visse con la moglie Asima a Graz in cattive condizioni di salute.
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