Dopo una lunga lotta, un gruppo di oltre 20 ciclisti si è formato durante la prima salita del Goletto di Cadino, lasciando la maggioranza alla fuga. Sulla famosa salita del Mortirola, ma sul versante più facile, sono scappati tutti e otto. La decisione è caduta sull’ultima salita a Santa Cristina (13,5 km / 8,0% di pendenza).
Hirt, 31 anni, che faceva parte del gruppo di breakout, è riuscito a mantenere il vantaggio. Per lui, questa è la prima vittoria di tappa in gare di tre settimane. L’altro era un olandese Thymen Arensmanche era indietro di sette secondi.
Tra i favoriti per la vittoria finale, è stato il primo a strappare 10 km dalla fine Michele Landache poteva solo seguirlo Carapaz in Jai Hindley. Sono seguiti altri attacchi, ma il trio è arrivato insieme al traguardo, a un minuto e 24 secondi dal vincitore. Nello sprint finale, Hindley è arrivato terzo, chiudendo il divario a soli tre secondi grazie a quattro secondi bonus.
Era in ritardo di 14 secondi Joao Almeida, che non è riuscito a collegare quando Landa ha attaccato. Rimane terzo in classifica generale, a 44 secondi da Carapaz. Solo Landa è indietro di meno di un minuto (+0:59).
Dome Novak (Bahrain Vittorioso) detta il ritmo del gruppo dei favoriti negli ultimi 40 chilometri e aiuta il suo capitano Landi. Ha rinunciato solo all’ultima salita e ha preso il 45° posto (31:23).
Problemi di attrezzatura e crampi non sono venuti a Hirt vivi
“Mi sono ripromesso qualcosa di grosso oggi. Ovviamente ho sempre voglia di collaborare quando sento la parola Mortirolo. Ho cercato di ritrovarmi tra i latitanti. Qualche volta mi sono messo nei guai per i miei stessi errori, problemi tecnici e anche un gruppo in cui non c’era una vera collaborazione”. Nell’ultima salita, il cambio non ha funzionato al meglio per me e ho anche avuto problemi di crampi durante la discesa verso il traguardo. Ma ho lottato fino alla fine, perché volevo davvero vincere”, ha detto. Ha detto Hirt dopo la vittoria.
Carapaz ha detto: “La tappa è stata molto difficile, sono contento di aver mantenuto la maglia rosa. Ovviamente sono un po’ deluso di non aver ottenuto uno sprint per il terzo posto. Sapevamo che Landa avrebbe attaccato sull’ultima salita e prova a prendersi qualche secondo mentre lotta per la vittoria al Giro. Noi tre eravamo con Hindley il più forte e ci aspettiamo un finale interessante per la gara”.
Riportando alla memoria la vittoria di Pantani nel 1994
La tappa 16 è stata dedicata al famoso palco Gira del 1994, quando Marco Pantani ruppe la resistenza di Miguel Indurain, che subì la sua prima sconfitta dopo una serie di vittorie al Tour de France e al Giro d’Italia. Pirata è entrato nella coscienza nazionale italiana con una vittoria di tappa e una performance a Mortirol e Santa Cristina (Rai Sport il 5 giugno 1994 e la 15a tappa della Gira, vinta da Marco Pantani – in italiano).
Mercoledì ci sarà un’altra tappa difficile da Ponte di Legna a Lavarone (168 km) con due salite molto impegnative negli ultimi 50 km.
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