Il capitano di una fregata della marina italiana è stato condannato oggi a Roma a 30 anni di carcere per spionaggio a favore della Russia. Era già stato arrestato nel 2021 perché aveva consegnato documenti Nato riservati a un diplomatico militare russo in cambio di 5.000 euro. I suoi avvocati presenteranno appello contro il verdetto, riferisce l’agenzia di stampa austriaca APA.
ROMA
> La polizia italiana ha colto in flagrante il capitano quando ha partecipato a un incontro segreto con un ufficiale che lavorava presso l’ambasciata russa in un parcheggio a Roma nel marzo 2021.
La polizia ha arrestato i due, ma solo l’italiano è stato arrestato. Un impiegato dell’ambasciata russa è sfuggito alla detenzione perché godeva dell’immunità diplomatica.
Il capitano era impiegato nell’ufficio del Capo di Stato Maggiore Generale dell’Esercito Italiano e aveva accesso a numerosi documenti relativi alla difesa italiana e alle attività della NATO.
Il suo spionaggio in marina è stato scoperto dalla polizia dopo una lunga indagine da parte dell’Intelligence interna italiana AISI con il supporto dello stato maggiore dell’esercito.
In risposta al caso di spionaggio, l’Italia ha espulso due diplomatici russi poco dopo il loro arresto.
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