Oggi è l’ultimo giorno di pausa sul circuito italiano, seguito dalle cinque tappe decisive che decideranno chi correrà in maglia rosa durante la parata dei campioni a Roma. Non ci saranno nascondigli tra i migliori, tutte le carte dovranno essere rivelate.
“Vedremo quanto potere è rimasto e se c’è qualcosa da nascondere. Forse era un po’ specifico a causa del tempo, che raccoglie anche un po’ di energia. Prima o poi l’ultima settimana mostrerà dove appartiene qualcuno“, dice Roglič, che ha attaccato solo una volta. In quel momento, è riuscito a strappare qualche secondo a Remec Evenepoel, che poi si è dimesso, così che la squadra Ineos Grenadiers è diventata la principale concorrente.
La corsa in giro per l’Italia inizia quindi di fatto martedì. La 16a tappa ha 5.200 metri di dislivello e cinque salite classificate, compreso l’arrivo al Monte Bondone (1.632 m). Si tratta di un tracciato lungo 21,4 km con un dislivello di 1.430 metri e una pendenza media del 6,7% (max.: 15%).
La diciassettesima tappa pianeggiante fino a Caorlo sarà la quiete prima della tempesta, a cui seguiranno due tappe con l’arrivo in salita della Val di Zoldo nella tappa 18 e delle Tre Cime di Lavaredo nella tappa 19. Il penultimo giorno ci sarà un tempo di montagna prova su Svete Višarje, dove Roglič avrà il supporto di molti tifosi sloveni. Al termine di questa tappa verrà incoronato anche il vincitore del 106° Giro d’Italia.
Dopo la caduta di martedì, Roglič ha subito profondi tagli e non è stato certo facile per lui, quindi guardare la classifica generale è molto gratificante. È a soli due secondi dal suo principale rivale Geraint Thomas, ma è vicino anche Joao Almeida, che è a 20 secondi da Roglič e punta anche lui al massimo.
“L’atmosfera è fantastica, la situazione e le cose sono come sono. Ognuno ha i suoi problemi. Se siamo ancora qui tutto è possibile e domani affronteremo nuove sfide con il sorriso“, ha aggiunto Roglič. Per lui è anche molto importante avere sempre a disposizione tutti i suoi assistenti.
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