Il cardinale italiano Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano, ha tenuto un servizio penitenziale nella basilica lo scorso fine settimana dopo che un uomo nudo è saltato sull’altare maggiore giorni prima, apparentemente per protestare contro la guerra in Ucraina.
La rivolta è avvenuta nel tardo pomeriggio di giovedì 1 giugno, quando la Basilica di Santa Petra si stava preparando a chiudere i battenti a visitatori e turisti, riporta il sito. Nodo: un uomo di 34 anni di origine russo-polacca che avrebbe sofferto di una grave forma di depressione e vari disturbi mentali è entrato nella basilica. Si è avvicinato all’altare maggiore, dove si è spogliato, ci è saltato sopra completamente nudo, indossando solo le sue scarpe da ginnastica, con la scritta “Save the Children of Ukraine” sul retro.
La questione del ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia è stata recentemente un tema caldo per il Vaticano.
La questione del ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia è stata recentemente un tema relativamente caldo per il Vaticano, con Papa Francesco che ha ripetutamente espresso la disponibilità della Santa Sede ad aiutare, ed è proprio per questo che ha durante una visita in Vaticano Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha chiesto il mese scorso, ricordano Nodo.
Autore espulso dall’Italia
Sui social hanno iniziato a circolare le foto scattate dai visitatori della basilica e dalle guide presenti al momento della rivolta di giovedì: mostrano un uomo, che altrimenti non gridava né mostrava segni di violenza fisica, in piedi su un altare di marmo tra tre candelabri decorati sotto il famoso baldacchino disegnato dal famoso scultore italiano Gian Lorenzo Bernini.
Nella Chiesa cattolica si osservano riti penitenziali, inclusa la liturgia, per espiare i propri peccati commessi contro Cristo, nonché per espiare i peccati o il sacrilegio degli altri.
I gendarmi vaticani hanno rapidamente rimosso l’uomo dall’altare e lo hanno vestito, prima di condurlo nei loro alloggi dove è stato identificato. Subito dopo, in ottemperanza a quanto previsto dal trattato tra Italia e Santa Sede, le autorità vaticane hanno consegnato l’uomo alla polizia italiana, che lo ha graziato, ma con la decisione che doveva lasciare il territorio italiano.
Sabato il cardinale Gambetti, che è anche Vicario Generale dello Stato della Città del Vaticano, accompagnato dai sacerdoti, canonici della Basilica di San Pietro. Pietro, celebrò uno speciale rito penitenziale. Nella Chiesa cattolica si osservano riti penitenziali, inclusa la liturgia, per espiare i propri peccati commessi contro Cristo, nonché per espiare i peccati o il sacrilegio degli altri.
Altre violazioni della sicurezza in Vaticano
La rivolta di giovedì ha suscitato preoccupazioni per la sicurezza e dubbi sull’efficacia delle misure di sicurezza vaticane, poiché l’uomo ha avuto il tempo di spogliarsi completamente nudo e salire sull’altare senza essere scoperto prima che l’allarme fosse finalmente lanciato: è anche solo l’ultimo di una serie di recenti violazioni della sicurezza . in Vaticano.
Poco più di due settimane fa, un uomo malato di mente è stato arrestato dopo di lui investito da un’auto nella Porta di Sant’Anna del Vaticano e attraversò la minuscola città-stato. I gendarmi a guardia della porta d’ingresso hanno sparato sui pneumatici del veicolo per fermarlo, ma il veicolo ha continuato a guidare fino a raggiungere la Cour Saint-Pierre. Damaza al Palazzo Apostolico, dove sono soliti ricevere capi di Stato e altri ospiti di alto rango che vengono a incontrare il papa, è stato poi arrestato dalla polizia. Il conducente dell’auto è stato arrestato, sottoposto a una visita medica completa ed è stato inviato per cure obbligatorie per malattia mentale.
Un’altra rivolta si è verificata nell’agosto dello scorso anno, quando due attivisti per il clima sono entrati nei Musei Vaticani e incollato con le mani alla base della celebre statua del Laocoonte, che è considerata una delle opere antiche più importanti della collezione vaticana e si dice provenga dal I secolo. Attivisti, rappresentanti del gruppo ambientalista “Zadnja generacija” hanno anche appeso un poster con la scritta “Zadnja generacija: senza gas e carbonio”. Pochi giorni fa dovevano comparire davanti al tribunale vaticano.
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