Salvini/”Dobbiamo metterci d’accordo con la Slovenia che facciano quello che devono fare”

Il vicepremier italiano invita la Slovenia a riaccogliere i migranti di ritorno dall’Italia. Altrimenti, secondo lui, l’Italia sarà costretta a introdurre controlli alle frontiere.

Matteo Salvini, ministro italiano
© UE/Parlamento europeo/Flickr

Il vicepremier italiano e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha detto oggi che la Slovenia dovrebbe ricominciare ad accogliere i migranti che hanno varcato illegalmente il confine italo-sloveno. Altrimenti, secondo lui, l’Italia sarà costretta a introdurre controlli alle frontiere, riferisce l’agenzia di stampa italiana Ansa.

“Dobbiamo concordare con la Slovenia che farà quello che deve fare e quello che ha fatto in passato”, ha detto Salvini sulla situazione dei migranti in Friuli Venezia Giulia, che è il punto di ingresso per i migranti dai Balcani occidentali. Itinerario in Italia.

Durante l’incontro del Ministro della Pubblica Amministrazione, Sanja Ajanović Hovnik, all’epoca anche Ministro dell’Interno, con il Ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, a Stoccolma a fine gennaio, il Ministero dell’Interno ha annunciato che la Slovenia e l’Italia stavano rimpatriando le persone che hanno attraversato il confine illegalmente sulla base dell’accordo sull’accoglienza delle persone alla frontiera nazionale concluso tra i due governi. I due ministri hanno poi preso atto che tale accordo era in fase di attuazione.

Giovedì il ministro dell’Interno Boštjan Poklukar si recherà a Roma per un incontro con Piantedosi.

Secondo i dati del ministero dell’Interno sloveno, nel 2022 la Slovenia ha rimpatriato in Italia 58 persone e ne ha accolte 65. Nel 2021, 30 persone sono state rimpatriate dalla Slovenia al suo vicino occidentale e 26 sono state accolte da lì. , la Slovenia ha rimpatriato in Italia 32 persone e ne ha accolte 1.116.

Il tribunale di Roma ha stabilito nel gennaio 2021 che si trattava di una pratica illegale. Nella prima sentenza di questo tipo, ha ritenuto che i rimpatri informali in Slovenia abbiano innescato una reazione a catena, con le autorità slovene che hanno consegnato i migranti ai croati, che a loro volta li hanno rispediti in Bosnia-Erzegovina. Secondo il tribunale, ciò rappresenta una violazione della legge italiana, della costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e del citato accordo bilaterale con la Slovenia.

I ministri degli Esteri Tanja Fajon e Antonio Tajani hanno già discusso più volte quest’anno su come la polizia slovena e quella italiana potrebbero cooperare per affrontare l’immigrazione clandestina sulla rotta migratoria dei Balcani occidentali, soprattutto dopo l’ingresso della Croazia in Schengen. La Slovenia è pronta a collaborare con l’Italia nella protezione delle frontiere.

Sul confine italo-sloveno operano da tempo pattuglie miste di polizia italo-slovena. Le loro attività comprendono, tra le altre, il controllo di treni, autobus e veicoli privati ​​che attraversano il confine tra i due paesi. Per migliorare lo scambio di informazioni, a febbraio la Slovenia ha anche inviato a Roma un addetto di polizia.

Agnese Alfonsi

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