Ma tutte queste opere d’arte abilmente realizzate sono “anche un po’ teatrale“, ammette Andrea e aggiunge nello stesso respiro che”allo stesso tempo raccontano una storia“- lo specchio della vulva rappresenta agli occhi di André, diciamo, la Grande Madre.
La collezione Femininity, che ha presentato alla Milano Design Week ad Alcova, è stata creata in due anni, del tutto spontaneamente, durante l’epidemia, “è stato solo allora che ho visto che in realtà aveva un filo rosso, ed è una donna“.
Come dice lui, l’ispirazione per il design trae ispirazione da una profonda conoscenza delle culture passate, mentre “celebra un nuovo modo di vivere, ricco di atmosfere magiche e personaggi bizzarri”. Cerca di mantenere un approccio un po’ ironico ma allo stesso tempo imprevedibile al design convenzionale, il tutto con un unico obiettivo,”progettare prodotti iconici con una personalità accattivante“, come dice lui stesso. Presta particolare attenzione ai dettagli e all’uso di materiali atipici, poiché i suoi pezzi combinano diverse tecniche di produzione moderne e tradizionali.
Come aggiunge Andrea, ora si sta concentrando su spazi abitativi visionari e nuovi progetti in collaborazione con importanti aziende di design. I suoi lavori sono stati inseriti nelle pubblicazioni più prestigiose del mondo ed esposti alla Triennale di Milano, oltre che a Osaka e Los Angeles.
In quale interno collochereste questo specchio (guardando quello a forma di vulva rosso porpora e pelosa)?
In un ambiente molto minimalista. Hai solo bisogno di una stanza del genere in una casa vuota.
E il resto dei mobili?
Non mi interessa.
Sì.
Sì, perché ti porta già molta gioia.
Uno specchio del genere è destinato alle dive?
No, è per tutti, ma può farti sentire una diva. Questo vaso laggiù fa parte di una collezione d’arte di tre vasi ispirati all’estetica dei popoli originari. La forma stessa rappresenta la loro comunità. È una famiglia, è una donna, seguita da un padre e un figlio.
Ma come è fatto?
Ho disegnato io stesso tutti i pezzi e sono stati realizzati dai migliori artigiani italiani. Se decido di utilizzare la ceramica, cercherò il miglior produttore in Italia. Il vaso è composto da sei pezzi diversi, realizzati secondo il modello, dipinti e incollati tra loro.
Ma qual era il concetto?
Ho voluto disegnare un vaso tradizionale, ma con una personalità diversa, che non è solo un vaso, proprio come quello che non c’è solo uno specchio, dietro c’è la storia dei popoli indigeni, che è rappresentata anche dal semplice uso del colore e dell’oro. È spiritoso ma molto prezioso perché questi vasi sono realizzati da meravigliosi produttori professionisti in Italia.
E lo specchio?
È la grande mamma.
Beh, non lo saprei mai.
No, perché non è un pezzo erotico, lo vedo come Big Mom.
Ebbene, non percepirei mai mia madre così!
Ed è anche cruciale: come il surrealismo, non è solo uno specchio, è un trucco psicologico. È un grande peluche che ha diversi significati. Ogni parte ha una certa forma, ma ognuno la comprende in modo diverso.
Come?
I giovani vedono questa stanza in modo completamente diverso rispetto a una donna anziana. Poiché siamo in Italia, che è un paese cattolico profondamente religioso, le signore più anziane lo guardano con un pizzico di paura. I più giovani, invece, sono molto entusiasti. Lo vedono come un grande giocattolo.
Dicci di più sulla selezione dei colori e sulla costruzione stessa.
È realizzato a Milano, in legno, e le cornici sono flessibili. Volevo usare un materiale molto lussuoso che è molto brillante, quindi i colori sono davvero eccezionali.
E dove potremmo appenderlo per guardare?
Ovunque non è affatto un problema.
Come sono i tuoi clienti medi?
Non sono affatto estremi, sono più eleganti. Anche gli appartamenti che arredo sono molto classicamente eleganti.
Quindi questa collezione rappresenta il tuo lato pazzo?
Sì, naturalmente! È super libera, pazza e rilassata. Penso che sia imperativo che il cervello abbia questo tipo di lampi quando è sovraccarico. Questi pezzi ti aiutano a sognare.
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