Tra i valori che gli Stati Uniti hanno restituito all’Italia ci sono anche quelli contraffatti facilmente riconoscibili



Tra gli oggetti rispediti in Italia c’è una terrina greca che secondo l’esperto ha esagerazioni che indicano che è un falso. Foto: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale

Secondo le parole Gianfranco Adornatoprofessore di arte e archeologia greca e romana alla Scuola Normale Superiore di Pisa, un’alta percentuale dei 60 oggetti, il cui valore complessivo è altrimenti stimato in poco meno di 19 milioni di euro”,è costituito da falsi facilmente riconoscibili…speriamo che queste presunte opere non vengano mai esposte nei musei italiani,” disse per diario d’arte.

Parte dell’affresco è stata rubata anche in Italia
Tra gli oggetti di valore che si dice siano stati saccheggiati dai siti in Italia ci sono, tra gli altri, diversi busti in bronzo e vari vasi, nonché un affresco rubato dall’antica città di Ercolano. Alcuni degli oggetti sono stati acquistati da un collezionista miliardario Michael Steinhardt, e più di 20 oggetti facevano parte della collezione del Metropolitan Museum of Art (MoMA) di New York, tra cui la testa marmorea di Atena risalente al 200 a.C. n.m.

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Un’indagine internazionale ha portato alla restituzione degli oggetti
Gli oggetti consegnati dai funzionari statunitensi a New York ai loro omologhi italiani sono stati rimpatriati grazie a un’indagine sul commercio internazionale della Procura distrettuale di Manhattan e dei fucilieri dell’Unità di protezione del patrimonio culturale. “Questa unità è stata particolarmente efficace; oggetti e monumenti eccezionali, parte del patrimonio culturale italiano, sono stati scoperti nei maggiori musei internazionali, in particolare negli USA,” scrive Adornato per il Giornale Il Giornale dell’Arte.

Non è chiaro quali raccolte statunitensi contenessero i falsi
La maggior parte degli oggetti è stata esposta al Museo dell’Arte Salvata, aperto lo scorso anno nelle antiche Terme di Diocleziano, o nella loro sala ottagonale. Adornato ha anche notato che diversi oggetti potrebbero essere falsi, tra cui un’anfora greca della bottega di Nikostens (530 a.C.-500 a.C.) e un calice con al centro una maschera di Dioniso (500 a.C.). Tuttavia, le autorità italiane non hanno rivelato in quali collezioni negli Stati Uniti fossero custoditi questi oggetti.

Adornato sospetta che tra i falsi “non è solo la ceramica che è facilmente riconoscibile a causa dell’iconografia, ma anche alcune incisioni non sembrano autentiche. Dovresti guardarli più da vicino, poiché le superfici sono state levigate con acidi e gli intarsi (rivestimenti o intarsi decorativi di materiale migliore, op. n.) sembrano artificiali,“, ha detto anche a Giornale d’Arte.

Joachim Femi

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