L’esperienza ceca alla vittoria in carriera, la fase brutale ha tagliato i primi quattro

Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert) ha vinto la tappa davanti al mitico Mortirola, e Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) ha mantenuto la maglia rosa.

Nella brutalmente impegnativa 16° tappa della Race Across Italy, che ha percorso tre salite di altissimo livello nei 202 chilometri da Salò ad Aprica, tra cui la mitica Mortirolo, alla fine il ceco Giovanni Hirt riuscito a battere sette secondi Thymen Arensmen (Team DSM) e non vede l’ora di vincere la più grande vittoria della sua carriera finora.

Dietro, con un vantaggio di un minuto e 24 secondi sulle due fughe sopravvissute, i tre piloti più forti della gara hanno lottato per il terzo posto, dal quale è riuscito a raccogliere quattro secondi bonus. Jay Hindley (Bora-Hansgrohe).




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Senza secondi bonus, sono rimasti al quarto e sesto posto Riccardo Carapaz e Michele Landa (Bahrain Victorious) mentre un altro dei fuggitivi si è intrufolato tra loro al quinto posto Alessandro Valverde, ma che nel complesso non rappresenta una grande minaccia.

Nonostante i quattro secondi di bonus di Hindley, la maglia rosa è stata mantenuta da Carapaz, che ora ha solo tre secondi di vantaggio sul giovane australiano, mentre Landa è a 59 secondi al quarto posto.

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Oggi è all’ottavo posto, con lo stesso distacco del settimo Lennard Kamna un altro grande favorito della corsa ha tagliato il traguardo Joao Almeida (UAE Team Emirates), che alla fine era a soli 14 secondi dai suoi più grandi rivali, quando era già caduto in una grave crisi durante la tappa. Ora è a 44 secondi da Carapaz al terzo posto assoluto.

Era ancora una volta leggendario con il nono posto Vincenzo Nibali (Astana), che con un’altra grande prestazione è balzato in classifica generale. È balzato dall’ottavo al quinto posto, a 3 minuti e 40 secondi da Carapaz.

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Questa volta l’ottava scelta principale della giornata è stata un uomo eccezionale di 39 anni Domenico Pozzovivo, che ha avuto una brutta caduta durante la tappa, ma è riuscito comunque a perdere solo 2 minuti e 47 secondi contro i più grandi favoriti in gara con una gara eroica nonostante il dolore, quindi è scivolato dal quinto al sesto, solo Nibali lo ha superato.

Pozzovivo è ora indietro di 3 minuti e 48 secondi e ora è a soli tre secondi da lui Pello Bilbao, che è caduto anche lui oggi, ma l’ha presa molto meglio del suo collega italiano.

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Il tedesco è ancora saldamente all’ottavo posto Emanuele Buchman, che è indietro di 4 minuti e 45 secondi, mentre il vincitore di oggi Hirt è già indietro di 7 minuti e 42 secondi al nono posto. Valverde completa la top ten con 9 minuti e quattro secondi di ritardo.

Il palco è iniziato in modo spettacolare, quando si è formata una fuga molto forte, piena di nomi di star. All’inizio, però, si sono tirati avanti Pascal Eenkhoorn, Thomas De Gendt e Christopher Juul Jensen, che si uniranno presto Mathieu van der Poel, Nans Peters e Mark Cavendish, i sei, tuttavia, non sono riusciti a prendere più di un minuto di vantaggio.

Dopo circa 40 chilometri, un nuovo grande gruppo la raggiunge in primo piano, tra cui nomi come Giulio Ciccone, Kamna, Arensman, Valverde, Hugues Carthy, Guillaume Martin… Durante la salita del primo dei tre giganti di oggi, Golleto di Cadino, si sono uniti al gruppo di fuga Simon Yates Wilco Kelderman e il miglior porta t-shirt da scalatore Cohen Bouwman. Quest’ultimo raccoglie il secondo maggior numero di punti al traguardo in montagna alle spalle di Ciccone.

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Sul piano che portava alla ripida salita al Mortirola, il gruppo di testa si spaccò in due, tanto che Kämna, Lorenzo Rota, Valverde, Arensman, Dario Cataldo, Wout Poels, Bouman e Chris Hamilton arrivano all’attacco della salita un minuto prima delle altre fughe.

Cataldo cede il passo a metà salita e si sposta nel secondo gruppo, dove detta il ritmo a Ciccone, che poi si unisce a Hirt e Carthy per inseguire il gruppo di testa, ma poi si arrende completamente nell’ultimo chilometro della salita, mentre Hirt e Carthy riuscire a unirsi ai corridori di testa.

Bouwman raccoglie più punti in cima al Mortirol, ma è poi il primo dei corridori del gruppo di testa a vacillare sulla salita fuori categoria di Teflia. Quest’ultimo viene attraversato prima da Kämna, che subito dopo la vetta decide di attaccare in discesa, dove riesce a prendere un notevole vantaggio.

Santo Cristino inizia l’ultima brutale salita di giornata con mezzo minuto di vantaggio sui primi inseguitori, e addirittura raddoppia il vantaggio nei primi due chilometri. Poels è fuori dai giochi per la vittoria di tappa, e per ordini di squadra deve aspettare il gruppo dei favoriti e dettare il ritmo al compagno di squadra Lando.

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A 14 chilometri dal traguardo, Arensman insegue Kämna, mentre presto inizia ad avvicinarsi Hirt, che riesce a liberarsi di Carthy e Valverde. A tre chilometri e mezzo dalla cima della salita, il ceco raggiunse Arensman e presto insieme superarono Kämna indeboliti. Solo un attimo dopo, Hirt decide di attaccare e lascia Arensman alle spalle, ma il divario non è eccezionale. Ha così tagliato la cima dell’ultima salita con soli 15 secondi di anticipo.

Arensman riesce ad avvicinarsi un po’ al ceco nella discesa ad Aprica, ma non abbastanza per lo sprint verso la vittoria. Hirt ha avuto appena il tempo di festeggiare a mani alzate la più grande vittoria della sua carriera, dopo che quest’ultimo gli è sfuggito per un soffio sul palco con la salita al Mortirola anni fa durante la Race of Italy, perdendo lo sprint contro Ciccone.

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Per Hirt, 31 anni, è la quinta vittoria della sua carriera professionale, di cui la terza quest’anno dopo due successi in Oman. “Oggi mi sono ripromesso qualcosa di grosso. Ovviamente ho sempre voglia di partecipare quando sento la parola Mortirolo. Ho cercato di far parte dei fuggitivi. Mi sono messo nei guai alcune volte per colpa dei miei stessi errori, del materiale e anche della gruppo in cui non c’è stata una vera collaborazione. Nell’ultima salita il mio cambio non funzionava bene e ho avuto problemi di crampi anche in discesa verso il traguardo, ma ho lottato fino alla fine, perché volevo davvero vincere. l’eroe di oggi ha detto agli organizzatori della gara.

Sullo sfondo, dopo aver speso tutti i compagni, ha affrontato Lando, che poteva essere seguito solo da Carapaz e Hindley, finendo addirittura dietro al terzo al generale Almeida, che è riuscito a limitare le sconfitte fino al termine della tappa.

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Nessuno dei tre favoriti è riuscito a scrollarsi di dosso i compagni di salita, così hanno tagliato tutti il ​​traguardo ad Aprica con lo stesso tempo, in volata si sono accontentati solo degli ultimi quattro secondi bonus, che alla fine sono andati a Hindley. Almeida è arrivato al traguardo 14 secondi dietro di loro.

“La tappa è stata molto impegnativa, ma sono contento di aver mantenuto la maglia rosa. Ovviamente sono un po’ deluso di non aver ottenuto lo sprint per il terzo posto. Sapevamo che Landa avrebbe attaccato nell’ultima salita. e prova a prendere qualche secondo, perché al Giro sta lottando per la vittoria. Noi tre con Hindley siamo stati i più forti sul palco e un traguardo interessante è promettente”. ha detto Carapaz, il campione olimpico nella corsa su strada, dopo la tappa.

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Tenuta Novak (Bahrain-Victorious) come unico sloveno rimasto in gara oggi ha fatto un ottimo lavoro assistendo il suo capitano Lando e stabilendo il ritmo per il gruppo dei favoriti per lungo tempo negli ultimi 40 chilometri. Ha rinunciato solo all’ultima salita a Santo Cristina (13,5 km/8,0%) e ha concluso al 45° posto con un distacco di 31:23 minuti. Insieme ai suoi compagni di squadra, ha preparato perfettamente il terreno per il suo capitano.

Mercoledì ci sarà l’altrettanto impegnativa 17° tappa da Ponte di Legna a Lavarone (168 km) con due salite molto impegnative negli ultimi 50 chilometri.

* Izidi: 16. etapa (Salo - Aprica, 202 km):
 1. Jan Hirt (Češ/Intermarche-Wanty-Gobert)         5:40:45
 2. Thymen Arensman (Niz/Team DSM)                   + 0:07
 3. Jai Hindley (Avs/Bora-Hansgrohe)                   1:24
 4. Richard Carapaz (Ekv/Ineos Grenadiers)         isti čas
 5. Alejandro Valverde (Špa/Movistar)
 6. Mikel Landa (Špa/Bahrain-Victorious)
 7. Lennard Kämna (Nem/Bora-Hansgrohe)                 1:38
 8. Joao Almeida (Por/UAE Team Emirates)           isti čas
 9. Vincenzo Nibali (Ita/Astana Qazaqstan)             2:06
10. Hugh Carthy (VBr/EF Education-EasyPost)            2:13
...
45. Domen Novak (Slo/Bahrain-Victorious)              31:23
...

- skupni vrstni red:
 1. Richard Carapaz (Ekv/Ineos Grenadiers)         68:49:06
 2. Jai Hindley (Avs/Bora-Hansgrohe)                 + 0:03
 3. Joao Almeida (Por/UAE Team Emirates)               0:44
 4. Mikel Landa (Špa/Bahrain-Victorious)               0:59
 5. Vincenzo Nibali (Ita/Astana Qazaqstan)             3:40
 6. Domenico Pozzovivo (Ita/Intermarche-Wanty-Gobert)  3:48
 7. Pello Bilbao (Špa/Bahrain-Victorious)              3:51
 8. Emanuel Buchmann (Nem/Bora-Hansgrohe)              4:45
 9. Jan Hirt (Češ/Intermarche-Wanty-Gobert)            7:42
10. Alejandro Valverde (Špa/Movistar)                  9:04
...
48. Domen Novak (Slo/Bahrain-Victorious)            1:51:32
...

Joachim Femi

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