Poiché le balene della Groenlandia vivono generalmente a profondità superiori ai mille metri, rischiano di spiaggiarsi e di morire nel mare Adriatico, avverte l’istituto. Per questo motivo hanno invitato le persone ad avvisarli quando li vedono, in modo che possano essere soccorsi, riferisce la STA.
Nel comunicato sottolineano che si vedono raramente nell’Adriatico, perché sono pochi e vivono nelle profondità del mare, sanno che si trovano nell’Adriatico meridionale e vicino alla porta di Otranto perché vengono regolarmente rilevati dai dispositivi di registrazione del suono.
Ma nella maggior parte dei casi le loro visite nell’Adriatico centrale e settentrionale finiscono per arenarsi e perire, soprattutto sulla sponda italiana dell’Adriatico. Per salvarli è quindi necessario osservarli per conoscere la direzione del loro movimento.
Hanno sottolineato che, monitorando i loro movimenti in Croazia, sulla base delle segnalazioni e delle pubblicazioni dei media nel settembre 2014, i loro colleghi in Italia sono stati allertati della presenza di un branco di balene della Groenlandia. Poi gli italiani sono riusciti a rilasciare in mare quattro delle sette balene attraverso un’azione tempestiva nelle loro acque. Hanno inoltre sottolineato che questa è stata la prima campagna di successo per riportare queste balene in mare nel Mediterraneo, riferisce la STA.
L’ultima volta che le megattere sono state avvistate in Croazia è stato nell’agosto 2016 vicino a Rovigno. Le balene della Groenlandia sono i maggiori rappresentanti delle balene dentate e anche il più grande animale dentato vivente. I maschi adulti possono misurare fino a 18 metri di lunghezza e pesare 60 tonnellate. Vivono in tutti i mari e gli oceani, ad eccezione delle regioni polari. Si nutrono principalmente di grandi cefalopodi. Sono di colore grigio-nero o marrone e possono presentare macchie bianche, scrive STA.
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