Dopo cinque anni di latitanza, la polizia italiana ha arrestato il boss mafioso della ‘Ndrangheta



Pasquale Bonavota. Foto: EPA

Il mafioso, 49 anni, è ricercato dal novembre 2018, quando fuggì da un mandato d’arresto per omicidio e associazione mafiosa emesso da un giudice calabrese. E’ stato arrestato questa mattina a Genova mentre stava uscendo dal duomo della città. Avrebbe avuto con sé una carta d’identità falsa.

Bonavota considerata la mente dietro il clan Bonavota, che opera nell’ambito della mafia della ‘Ndrangheta. In un clan con sede nella provincia calabrese di Vibo Valentino ci sono altri due fratelli, e avrebbero operato anche loro nelle vicinanze di Roma, in Piemonte e in Liguria.

La ‘Ndrangheta è il gruppo mafioso più influente e ricco d’Italia e controlla la maggior parte del traffico di cocaina in entrata in Europa. Opera in più di 40 paesi in tutto il mondo. È riuscita ad espandersi oltre le sue consuete aree operative come farmaci e prestiti e ora utilizza società di comodo per investire guadagni illeciti nell’economia legittima.

Bonavota è fuggito dopo che un tribunale di grado inferiore lo ha condannato all’ergastolo per due omicidi nel 2014 e nel 2004. Nel 2021, la Corte d’appello ha annullato tale condanna.

Ma è rimasto Bonavota l’unico latitante rimasto coinvolto in un imponente procedimento contro la mafia nella sua regione, in cui sono stati processati più di 300 presunti mafiosi e loro associati nel 2021. Il processo, di cui è tra gli imputati anche lui, è ancora in corso.

Agata Lucciano

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