Il Primo Ministro italiano vuole criminalizzare la maternità surrogata e limitare i diritti dei genitori dello stesso sesso
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni vuole mettere al bando la maternità surrogata praticata dalle coppie italiane all’estero. Questa misura inasprirebbe ulteriormente le restrizioni sui già limitati diritti genitoriali delle coppie dello stesso sesso. Il Parlamento italiano sta attualmente discutendo un disegno di legge che renderebbe la maternità surrogata all’estero un crimine universale.
Se il disegno di legge venisse approvato, i cittadini italiani che optano per la maternità surrogata nei paesi in cui è legale rischierebbero l’espulsione e multe. Il governo è più severo anche nei confronti delle famiglie omoparentali. Ha invitato i comuni a non riconoscere i genitori dello stesso sesso nei certificati di nascita.
Questo disegno di legge potrebbe avere conseguenze negative per molte famiglie. Potrebbe infatti mettere a repentaglio i piani di molte coppie italiane che si sono rivolte alla maternità surrogata all’estero per realizzare il loro sogno di creare una famiglia. Esempi di coppie come Debora e Michele che hanno tentato senza successo di adottare figli. Hanno anche preso in considerazione la maternità surrogata all’estero.
Legalizzazione della maternità surrogata “solidale” non commerciale
Organizzazioni come l’associazione Luca Coscioni di Roma si oppongono al disegno di legge. Le organizzazioni stanno lavorando per legalizzare la maternità surrogata non commerciale e revocare il divieto di accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita per i single e le coppie dello stesso sesso.
La controversia sulla maternità surrogata è stata aggravata dalla controversia sulla genitorialità omosessuale in Italia. I genitori che hanno deciso di adottare o utilizzare tecniche di fecondazione medicalmente assistita all’estero incontrano difficoltà e limitazioni nel riconoscimento dei propri figli in Italia. Ciò ha portato a problemi come il riconoscimento limitato dei diritti familiari. Quest’ultimo caso si osserva nel caso di Mauro e Maurizio. I loro figli non sono stati riconosciuti come cittadini italiani, il che li ha privati della loro identità amministrativa e della loro protezione.
Molti credono che la soluzione stia nell’approvazione di una legge che consenta l’adozione in casi specifici. Tuttavia, tale legge deve essere opportunamente adattata e armonizzata con gli interessi dei minori. Inoltre, la legge deve riconoscere le diverse forme di famiglia, indipendentemente dall’orientamento sessuale dei genitori.
Risorsa Foto: portale Twitter24
“Fanatico di Internet. Organizzatore malvagio. Fanatico della TV. Esploratore. Appassionato di social media amante degli hipster. Esperto alimentare certificato.”