Le banche italiane, come il resto delle istituzioni finanziarie europee, ottengono profitti elevati a scapito degli alti tassi di interesse sui prestiti. A Roma hanno quindi deciso di tassare questi utili in eccesso. Intendono utilizzare le entrate fiscali per sostenere la popolazione, ad esempio nel settore dei mutui ipotecari. Vogliono anche ridurre alcune tasse che gravano sugli italiani.
Primo Ministro italiano Giorgio Meloni secondo quanto riportato dai media, nel progetto di bilancio del prossimo anno saranno previsti fondi aggiuntivi. Anche in questo modo occorre porre rimedio al sorprendente calo del prodotto interno lordo registrato in Italia nel secondo trimestre. Su base trimestrale è stato dello 0,3%. Secondo i media, la nuova tassa, che ha sorpreso molti, dovrebbe portare più di due miliardi di euro alle casse italiane.
Le azioni delle banche italiane, da Intesa Sanpaolo e Unicredit al Monte dei Paschi di Siena, hanno quindi perso molto oggi in Borsa, dal 6 all’8 per cento.
Gli alti tassi di interesse costituiscono anche uno strumento chiave della Banca Centrale Europea (BCE) nella lotta contro l’inflazione persistente. Nella prima metà di quest’anno Intesa Sanpaolo ha registrato un utile in crescita dell’80% a 4,2 miliardi di euro, mentre Unicredit ha chiuso il semestre con un utile di 4,4 miliardi di euro.
Il Parlamento italiano ha ora due mesi per trasformare in legge il decreto del governo. Anche la distribuzione potrebbe cambiare durante questo periodo.
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