La minoranza slovena in Italia mette in guardia contro le inaccettabili interferenze delle autorità italiane nella rete scolastica



Foto: BoBo

Il Ministero di Stato deve tenere conto del parere dell’ufficio scolastico regionale, essi sono Ieri concordato sono inoltre membri del comitato paritetico che vigila sull’attuazione della legge sulla tutela degli sloveni in Italia.

Per le scuole materne slovene, elementari E nei prossimi anni si prevede che solo undici presidi si occuperanno delle scuole secondarie, e molti di loro sono già responsabili di due o addirittura tre scuole. Per decenni le offerte per questa posizione non hanno tenuto il passo con le necessità, e ora lo Stato semplicemente assottiglierebbe la rete. E di conseguenza, anche le scuole si sono fuse, avvertono gli ex insegnanti E membro del comitato paritetico Ksenija Dobrila E Pietro Močnik.

C’è qualcosa di molto nel decreto stesso sottilmente negativo, E altrimenti il ​​fatto che si toglie l’autonomia ai principati che non hanno un mandante. Bandi di gara essi sono estremamente, estremamente raro“, ha avvertito Ksenija Dobrila, dell’Associazione culturale ed economica slovena.

Abbiamo sperimentato queste cose cento anni fa. Prima di tutto essi sono andò a scuola nel 1923 E ora torneranno a scuola. Questa cosa deve finire. Abbiamo accordi internazionali, abbiamo una legislazione europea“, ha sottolineato Peter Močnik del partito della Comunità slovena.

Il Friuli-Venezia Giulia è una Regione autonoma, per questo motivo il parere della direzione scolastica regionale in merito all’intervento sulla rete scolastica è vincolante.

Il Comitato misto attende che alla fine del mese il ministro provinciale competente faccia una dichiarazione sul suo sostegno alla comunità nazionale slovena. Roma è, tuttavia, esortata a rispettare le disposizioni legali che tutelano l’istruzione slovena, poiché anch’essa deve affrontare da tempo una carenza di personale. Lunghe procedure per il riconoscimento dei diplomi, avuto all’estero non fanno altro che aggravare il problema.

C’è un grande caos, che non si limita alla Slovenia E Italia, ma riguarda l’intero Paese“, ha detto il senatore Tatjana Rojc.

Sarà senatrice slovena con il sostegno del partito E gli esperti hanno lavorato per preparare una legge che unificasse a livello nazionale E ha accelerato le procedure di certificazione dei diplomi e ha così fermato la sempre più evidente fuga dei cervelli.

Agata Lucciano

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