[Video] Prima delle elezioni per lui lei era fascista, oggi la abbraccia

Incontro tra Robert Golob e il Primo Ministro italiano Giorgio Meloni (Foto: STA)

Il primo ministro Robert Golob, come il ministro degli Esteri, prima delle elezioni italiane aveva espresso preoccupazione per la possibilità che un successore del fascismo salisse al potere in un paese vicino. Durante la visita di lavoro di martedì nella vicina Italia, dove ha incontrato il primo ministro italiano, è stato tutt’altro che inquietante, ma pieno di inciampi e tanti sorrisi.

“E se vincessero in Italia? Giorgio Meloni e il partito Fratelli Italiani, nel quale ci sono orde di neofascisti? questo è Marcel Stefančič si chiedeva la troika di coalizione prima delle elezioni in Italia – Roberto Golob, Tanja Fajon E Porto di Mesca. “Non sarà bello, è un paese vicino. Nessuno vuole il fascismo o il nazionalismo…”, ha risposto il ministro degli Esteri Tanja Fajon. Il Primo Ministro ha aggiunto: “Non scherzo perché è una cosa seria. Stiamo osservando con grande attenzione, anche con preoccupazione…”

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A preoccupare non erano solo Golob e Fajonova, ma anche un membro di spicco dell’SD e un deputato europeo. Matjaž Nemec. Quando è un ex primo ministro Janez Janša augurando agli italiani il giusto in bocca al lupo prima delle elezioni, ha preso la parola un tedesco che ha aggiunto:Questo tweet passerà alla storia quando il fascismo busserà nuovamente alla porta della Slovenia.” Così facendo, ha chiarito che il più probabile nuovo presidente della vicina Italia era un fascista. In Italia la destra democratica ha ottenuto ieri la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento. È compito del Governo della Repubblica di Slovenia basarsi su buoni rapporti con il nostro più grande vicino. Nessuna illusione ideologica“, ha sottolineato Janša nella sua risposta all’eurodeputato tedesco. Nelle democrazie è il popolo a scegliere i propri rappresentanti alle elezioni, e non la sinistra a Bruxelles.

All’epoca molti sottolinearono, alla luce delle critiche, che a differenza di molti esponenti della sinistra, la Meloni era capace di condannare tutti e tre i sistemi totalitari. Al Parlamento europeo ha votato a favore di una risoluzione che condanna il fascismo, il nazismo e il comunismo. Della Meloni ha parlato anche l’ex premier italiano Matteo Renziun liberale europeo della stessa famiglia di partiti politici del Movimento per la Libertà, e ha descritto gli scritti dei giornalisti sul presunto carattere fascista come notizie false.

Ricordiamo che, nonostante la grande ansia seguita alle elezioni, Golob si è congratulato con la Meloni, ha rivolto alcune banalità alle nazioni amiche, scritte da addetti alle pubbliche relazioni, e già non vedeva l’ora di lavorare con il futuro Primo Ministro italiano. Lo stato d’animo antifascista non era più visibile nemmeno al ministro degli Esteri. Dalla registrazione dell’incontro è emerso che Golob non sembrava affatto preoccupato mentre era in compagnia della Meloni in visita di lavoro a Roma. Durante il tragitto inciampavamo e ridevamo a crepapelle, tanto che era davvero difficile credere che Golob non fosse favorevole all’elezione della Meloni prima delle elezioni stesse. Ma le registrazioni effettuate prima delle elezioni parlano chiaro.

Foto: STA

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Sask.

Valeriano Detti

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