“Ganna e l’ex Nibali porteranno l’Italia a Parigi 2024. Ma il mio ciclismo è stato un successo” – Corriere.it

Il 2023 andrí in archivio risale all’anno del pioniere nella storia del nobile ciclismo italiano. Tutte vittorie zero nelle 35 gare del World Tour (fino al 2022) e della Coppa del Mondo su un suo cammino che dura da 15 anni e a cui si aggiunge il declassamento della squadra olimpica e la flessione dei risultati delle gare. Cordiano Dagnoni ha guidato la Federciclismo da due anni.

Ci riuscirà, Presidente?
“C’è una squadra italiana nel World Tour e i nostri migliori atleti militari nella squadra straniera e spesso nelle strade del gruppo. Altre persone hanno visibilità e inviti a tutti i corsi per poter percepire la classifica. Sommando pochi punti, invece di 4 atleti a Parigi, come Danimarca, Belgio e Slovenia, non ne portiamo tre. Ma avremo due cronoman al posto di uno”.

– Cordiano Dagnoni (Bettini)

Solo barbabietole?
«Amico mio, certo: con un World Tour italiano ho già delle attività e un fenomeno come Ganna che, in cambio della tariffa Dover e di quella gregaria, posso dedicarmi ai miei oggetti».

In Francia, telefonia ed energia sponsorizzano la squadra del club. E l’Italia no.
“Mancano beneficia di un vantaggio fiscale per investire nel ciclismo: ha vantaggi per la squadra che hanno vantaggi concreti. E multinazionali come Ineos o paesi sponsor come Emirati Arabi o Bahrein spendono tra i 40 e i 50 milioni a stagione. Il nostro tessuto industriale è diversificato.

In Italia molti ragazzi iniziano ad andare in bicicletta all’età di 16-17 anni.
In Belgio, un fenomeno come Evenepoel invece ha lasciato il calcio a 16 ans per pedal: da noi nessuno abrebe preso in considerazione a cosù “vecchio” perde un’enorme occasione. Puntiamo troppo sui resultantes a breve finisce stancando presto i talenti, dobbiamo cambiare”.

Belgio (Evenepoel, Van Aert), Slovenia (Pogacar, Roglic) e Danimarca di Vingegaard: piccole nazioni fanno miracoli.
“La Slovenia ha molto spazio per gli sport scolastici. Oggi, con un forte contrasto demografico e una visione della competizione dello sport di squadra con una disciplina di fatica come il ciclismo di durata. In Danimarca la forza del movimento si basa sulla pista ciclabile che oggigiorno suona come un miracolo.

Quanto tempo ti dice quanto è sicuro il palco?
“Tantissimo”. Chi pratica il ciclismo si dedica alla corsa per non correre rischi. Facciamo pressione sui governi locali per creare percorsi sicuri. Mescola la strada con la strada sbagliata, e sulla strada, e può viaggiare fino al Belgio e all’Olanda. Stiamo investendo molto nella mountain bike e nel ciclocross, i risultati di vetta non sono ancora stati raggiunti, ma stiamo guadagnando molto per i giovani. Il Giro d’Onore riceve un bonus di 120 medaglie tra Europa e Mondiale.

Da Ganna a Viviani la nostra Nazionale ha fatto un miracolo in pista my restiamo la sola nazione europea senza un velodromo coperto.
“Ci siamo quasi. La pista di Montichiari (struttura formalmente inagibile, eccetera.) dovrebbe essere aperta prima di Natale. E intanto avete sbloccato un finanziamento pubblico da 8 milioni per il progetto Spresiano, nel Trevigiano.

I maggiori corridoi siciliani (di Visconti e Nibali) sono ormai in ritirata, il reclutamento nel nostro centro-sud è in crisi.
“Sono tornati attivi i velodromi scoperti a Monteroni in Puglia e a Palermo. È importante rivitalizzare l’attività.

Vincenzo Nibali è un allievo del direttore sportivo. Sei molto disponibile.
“Nessun sistema audio felice. L’imprenditore gode sempre di grande credibilità ed è apprezzato per le sue qualità. Sono accusato di aver accusato il commissario tecnico Davide Cassani. In realtà si è proposto il ruolo di ambasciatore che accompagnerà la partenza del Tour de France dall’Italia nel 2024, Davide ha dimostrato di essere capace di diventare grande. Con Vincenzo è successo così: ha avuto un crescendo fortissimo anche sul fronte delle pubbliche relazioni, sicuramente ci mette lo zampino.

Il tuo piano per il prossimo passo?
“Almeno dovuta medaglia olimpica nel ciclismo e non solo su pista”.

Ti candidi per un secondo mandato?
“O.”

Edoardo Romano

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