Noi sloveni siamo in realtà molto fortunati ad avere il Friuli a portata di mano (o in auto), più precisamente il luogo appena oltre il confine italiano. Ci sono infatti molti ostelli davvero eccezionali lì.
Negli ultimi tempi il Friuli è diventato la mecca dei turisti di lingua tedesca, che devono pensare al fatto che le strade sono sempre più affollate di sconcertati residenti provenienti dai paesi d’oltremare. Ma gli ostelli attualmente non risentono della crisi dei rifugiati, forse anche a causa della situazione economica. I migliori sono appena migliorati e ad essi si sono aggiunti alcuni temperamatite più piccoli molto interessanti.
Saperne di più:
Il Friuli è un passo avanti rispetto ai nostri ostelli croati in termini di menu degustazione preparati con cura e eccellenti carte dei vini, design degli interni e selezione di bicchieri e accessori, e da lontano sembra che battano in media la maggior parte delle altre regioni italiane negli elementi citati . . Antonia Klugmann, che non convince con il suo ristorante a Brdy, non è più sulla lista ed è anche aperto raramente. Un po’ più indietro c’è Orsone de Bastianichev, che ha cambiato radicalmente l’offerta.
Un idilliaco casale ristrutturato, a due passi dal colosso più amato dell’arredamento, a prima vista sembra quello dei nostri agriturismi, ma quando si aprono le porte e si chiudono i tavoli, questo paragone svanisce. I maestri, che anche i nostri ristoratori amano visitare per vedere quali tendenze culinarie regnano in questa parte del mondo, propongono una cucina originale con invenzioni di pesce, carne e verdure per circa 60 euro. I menù cambiano ogni stagione, hanno una carta dei vini eccezionale e una stella Michelin.
Ogni anno facciamo fatica a decidere chi è migliore: o Guido e il suo Altran, oppure Joško e la sua Subida. I prezzi sono simili. Forse la carta dei vini di Sirko è ancora più ampia, anche se è molto locale e i vini italiani e sloveni di Brda vengono bevuti con lo champagne. Anche il cibo è più locale, anch’esso tracciabile. Michelin dà loro una stella. Hanno la loro aceto di prima qualità e cottage (con cavalli, tennis, vespe) dove puoi pernottare.
I creatori più importanti del Friuli sono classificati dalla Michelin con due stelle. In un ostello alla periferia di Vidma, dall’arredamento estremamente raffinato, li premiano per questo punteggio elevato con un menu da 100 euro che dura quasi troppo a lungo. Oltre ai vini locali e sloveni ci sono anche gioielli mondiali, alcuni anche per poche migliaia.
Locale, tracciabile e biologico, ma seriamente nutriente, è ciò che spinge i recensori italiani a classificarli costantemente tra i migliori. Accanto all’ostello hanno una produzione familiare di alimenti biologici e graziose camere (con docce musicali). Molto interessante anche la carta dei vini, dove accanto ai sempre più rari vini mondiali prevalgono quelli sloveni e italiani, soprattutto del Carso e del Brda. Pagherete circa 40 euro a persona per il cibo.
Ci sentiamo un po’ depressi quando vediamo che i recensori Michelin hanno preso l’unica stella da uno dei ristoranti più belli di Brdy. L’antica dimora sulla collina con vista eccezionale sulla valle propone una cucina prestigiosa, forse poco creativa. Tour con cena a 80 o 90 euro a persona bevande escluse. La lista dei vini internazionali scritta a mano è così ampia che non potrete leggerla fino a dopo cena.
Ilija Pejić gestisce un ristorante sul campo da golf di Trbiž. Con un’originale cucina di mare preparata con ingredienti precisi, nutre le tre nazioni che vivono attorno al campo da golf di Trby, accogliendo ospiti importanti dai ricchi paesi dell’Est. Calcolate circa 50 euro per una degustazione di cinque portate. La carta dei vini si concentra sui friulani, ma non mancano nomi sloveni, austriaci, tedeschi e francesi.
7. (8.) La Taverna (Coloredo di Monte Albano)
Un’altra dimora friulana che dispone di giardino con vista. Non si filosofeggia alla Taverna, a pochi chilometri da Vidmo. Il prezzo del menù classico con sei portate e decine di dolci è di 75 euro. Hanno una delle cantine più importanti del Paese, che presentano in tre carte dei vini, suddivise in friulani, italiani e internazionali, compresi alcuni sloveni. Hanno una stella Michelin.
8. (-) La Primula (San Quirino)
Primula, a due passi da Pordenone, è un classico ristorante italiano con tutte le caratteristiche apprezzate dalla Michelin, dove ha una stella. Cucina creativa in un ambiente curato e accogliente. Preparano un menù degustazione a 80 euro e la carta dei vini è divisa in tre lessici, che offrono vini poco costosi da tutto il mondo, compresa la Slovenia. Anche le camere sono economiche.
9. (4.) Orsone (Chedad)
Difficile dire che la stella culinaria della TV americano-istriana Joe Bastianich ci ha deluso, ma sicuramente ci ha sorpreso con la sua decisione di trasformare un prestigioso e tipico ristorante italiano che vantava una stella Michelin in un ristorante di hamburger-bistecca altrimenti americano di lusso. Anche la lista dei vini è meno ampia rispetto a prima, ma hanno comunque uno dei giardini più belli (con vista sui propri vigneti) della regione.
Sulla strada tra Palmanova e San Daniele c’è il ristorante Poprova zrna, a base di prosciutto, carne locale e verdure, ma il cuoco sa preparare tutto in modo un po’ diverso (per 50 euro a persona). La carta dei vini comprende molti vini francesi oltre ai vini locali, ma hanno anche un negozio con champagne e borgogna (economici). I locali sono disposti come una piccola galleria e sopra il ristorante c’è anche un boutique hotel.
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