Lubiana – Venerdì scorso la polizia slovena ha effettuato un arresto Mano di Zavbiche le autorità italiane accusano di coinvolgimento nel terrorismo internazionale e di partecipazione alla radicalizzazione e al reclutamento di potenziali estremisti in Italia, sostenendo di averli addestrati all’uso delle armi e di averli informati su come raggiungere il campo di battaglia siriano.
Zavbi è stato arrestato dalla polizia sulla base di un mandato di arresto europeo e di consegna emesso dal gip del Tribunale di Venezia. Altre cinque persone sono state arrestate durante l’operazione antiterrorismo e Žavbi è ora detenuto a Lubiana in attesa di estradizione.
L’avvocato di Zavbi Lara Mikuz mercoledì ha presentato alla corte un commento sulla proposta di estradare il suo pupillo in Italia. Per Agenzia di stampa slovena spiegò di averlo fatto a causa di un errore che, a suo avviso, era stato commesso dagli italiani nel mandato di arresto e di consegna europeo. Il tribunale non è vincolato da alcun termine per pronunciarsi sul commento.
Mikuževa ha anche detto che gli italiani hanno scritto nel mandato d’arresto europeo che Žavbi dovrebbe essere arrestato per terrorismo, ma nella definizione dell’articolo hanno citato l’articolo 270c del codice penale italiano, che definisce l’assistenza ai membri di gruppi terroristici e prevede una pena fino a quattro anni di carcere. Anche nella descrizione della legge gli italiani fanno effettivamente riferimento all’articolo 270c, ha spiegato.
L’avvocato segnala un altro errore che, secondo lei, sarebbe stato commesso dalle autorità italiane. Ha detto che nel mandato era scritto che il presunto crimine era punibile con un minimo di un anno di reclusione e un massimo di 15 anni. Ma come ha sottolineato, non un solo paragrafo dell’articolo del codice penale italiano, che definisce il terrorismo, prevede una pena da uno a quindici anni di reclusione. L’articolo 270c, ad esempio, non specifica affatto il limite inferiore della pena.
Giovedì ha riferito sull’osservazione di Mikuževa Televisione POP, dove è stata registrata anche la dichiarazione della madre di Žavbi. Indica un periodo di tempo controverso, dicendo che avrebbe commesso il presunto atto in Italia tre anni fa e che era protetto dall’organizzazione per la quale l’anno scorso consegnava carne per kebab.
“Evil pop culture fanatic. Extreme bacon fanatic. Food lover. Thinker. Hipster-loving travel nerd. Coffee enthusiast.”