L’Alto Adige promette una grande svolta

L'UDC, insieme alla destra italiana e tedesca, guiderà quasi sicuramente l'amministrazione regionale di Bolzano. Da un lato con Fratelli d'Italia e la Lega, dall'altro con il movimento Freiheitlichen, che si basa per molti aspetti sulle posizioni degli Uomini Liberi austriaci del partito del compianto Jörg Haider. All'interno dell'UDC, decaduto nelle ultime elezioni, ha prevalso questo orientamento pragmatico, rispetto al quale l'attuale e futuro presidente della provincia, Arno Kompatscher, aveva qualche riserva, ma al quale alla fine si è adattato.

Nel nuovo anno l’Alto Adige avrà il governo più di destra della sua storia postbellica. Una tale soluzione solleva molte preoccupazioni, anche all’interno dello stesso partito di maggioranza, che ad es. l'ex sindaco di Bressanone Albert Pürgstaller, leader della fazione sociale dell'UDC, se n'è andato per protesta.

La società civile è molto preoccupata da questo audace spostamento a destra. A Bočno ci sono già state diverse proteste da parte di residenti di lingua italiana e tedesca che hanno invitato Kompatscher e i suoi soci a non formare un'alleanza con la destra italiana e tedesca. Personalità della cultura, scienziati e scolari lanciano appelli, ma finora non hanno trovato ascolto e probabilmente non lo saranno mai.

Kompatscher, che si dice poco entusiasta dell'idea di un'alleanza con la destra, calma i manifestanti e assicura che l'UDC rimarrà fedele alla sua storia e ai suoi principi. Il presidente sta sicuramente correndo molti rischi, e questo vale anche per il suo partito, che è parte integrante della famiglia politica dei partiti popolari in Europa.

Agnese Alfonsi

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