Ex presidente sloveno Borut Pahor e l’attuale presidente italiano Sergio Mattarella riceveranno la laurea honoris causa dall’Università degli Studi di Trieste venerdì 12 aprile a Trieste. L’occasione è il centenario dell’Università, in occasione del quale si vuole mettere in risalto il primato del passato in uno spirito di riconciliazione tra vicini.
Rettore dell’Università degli Studi di Trieste Roberto Di Lenardo ha sottolineato che l’importanza dell’Università risiede nel fatto che essa rappresenta un ponte tra Oriente e Occidente e un luogo di dialogo tra civiltà diverse. Quando Pahor è stato informato che avrebbe ricevuto il premio lo scorso dicembre, ha detto che sarebbe stato molto difficile che un altro onore significasse così tanto per lui, soprattutto perché lo riceverà insieme al presidente e al suo amico Mattarella.
“L’ex presidente della Repubblica Pahor ha dedicato grande attenzione alla riconciliazione durante tutta la sua carriera politica, e non solo durante i suoi due mandati come presidente della Repubblica. Considera la riconciliazione come la base del progetto europeo e sottolinea ripetutamente che non ci sarà alcuna Unione europea senza riconciliazione tra le forze militari opposte nelle due guerre mondiali, senza riconciliazione tra vicini”, ha annunciato il suo ufficio. Hanno aggiunto che l’esperienza storica è generalmente la più difficile e complessa nelle relazioni tra paesi vicini, e quindi è particolarmente importante il modo in cui affrontiamo la regolamentazione di queste relazioni.
Il momento più emozionante per Pahor
Pahor ha parlato più volte – come dice lui stesso – di uno degli eventi più emozionanti della sua carriera politica, quando nel luglio 2020 lui e il presidente della Repubblica Mattarella si trovarono mano nella mano a Bazovica, vicino a Trieste, davanti a due importanti memoriali per gli sloveni e italiani. – si tratta di onorare gli eroi di Bazovica come vittime del fascismo e vittime della violenza rivoluzionaria dopo la Seconda Guerra Mondiale. Secondo Pahor questo evento è uno dei due momenti salienti del suo impegno sulla scena internazionale, oltre alla partecipazione congiunta con il presidente austriaco Alexander Van der Belln in occasione del centenario del plebiscito carinziano di Klagenfurt.
L’omaggio reso da Pahor e Mattarella tre anni fa ha avuto una forte risonanza presso il pubblico sloveno e italiano. Da parte nostra sono state espresse molte preoccupazioni circa la rilevanza del gesto di Pahor, dal momento che la politica italiana degli ultimi anni spesso interpreta in modo unilaterale ed esagerato gli avvenimenti tra le due guerre e il dopoguerra nella zona di confine. Inoltre i media italiani hanno prestato molta attenzione alle scuse di Pahor e molto meno al gesto di Mattarella. Gli eroi di Bazovica sono ancora considerati terroristi in Italia, e nella giornata italiana di commemorazione di Febe e dell’esodo, introdotta solo nel 2004, si sentono parole molto dure contro gli sloveni, ma non su ciò che hanno fatto le autorità fasciste. per più di due decenni. Nel frattempo, un rapporto congiunto di storici sloveni e italiani, non riconosciuto dal Paese vicino, è rimasto nei cassetti italiani da quasi un quarto di secolo.
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