Tadej Pogačar è il vincitore della 20a tappa della corsa attraverso l’Italia dall’Alpago a Bassana del Grappa (184 km). La stella degli Emirati Arabi Uniti ha attaccato cinque chilometri sotto la cima della salita finale, a circa 36 chilometri dal traguardo, e ancora una volta ha surclassato la concorrenza. Questa è già la sua sesta vittoria di tappa al Giro quest’anno. Domenica sarà solo sfilata di campioni verso Roma.
Il penultimo giorno è successo quello che tutti ci aspettavamo e che era inevitabile per tutta la competizione. Gli Emirati Arabi Uniti hanno accelerato il ritmo nella seconda salita al Monte Grappa, e alla fine il super aiutante ha diluito completamente il gruppo principale Rafal Majka, Tadej Pogacar tuttavia, ha lanciato un attacco e ha rintracciato il fuggitivo Giulia Pellizzari (Squadra Groupe VF – Bardiani CSF – Faizane).
Gli ci è voluto solo circa un chilometro per recuperare il ritardo, poi un altro chilometro circa per scrollarsi di dosso e lasciare ancora una volta tutti i suoi rivali molto indietro. È arrivato in vetta con un grande vantaggio e poi è sceso solo al traguardo, dove sperava di ottenere la sua sesta vittoria di tappa nella Corsa d’Italia 2024. Era già il migliore 2°, 7°, 8°, 15°. e 16° gradino.
Taglia il traguardo con un balzo enorme sul gruppo successivo (+2:07) e quindi in classifica generale un vantaggio sul primo inseguitore Daniele Martinez (Bora – Hansgrohe) è andato a quasi 10 minuti.
“La squadra ha fatto un lavoro perfetto. Avevano paura che un gruppo troppo numeroso scappasse. Fin dalla prima salita hanno preso bene il ritmo. In discesa non abbiamo preso rischi. Poi abbiamo fatto tutto come concordato. Io avevo buone gambe, sono felice di essere arrivato in cima con un buon vantaggio e di non aver dovuto correre a tutta velocità in discesa con i tifosi a bordo strada”, ha detto poi il 25enne sloveno a Eurosport la vittoria.
“Ho indossato la maglia rosa fin dalla seconda tappa, comporta tanti impegni. Oggi ho fatto un altro test per mettermi alla prova prima dell’estate. Volevo finire il Giro con lo stato d’animo giusto. Dopo il Giro ho mi divertirò, poi continuerò la mia preparazione”, ha aggiunto Pogi, che dice anche che si divertirà solo domenica: “La cosa più importante è che finiamo e posso tornare a casa presto “.
Questo è il più grande vantaggio del Giro dal 1965, quando Vittorio Adorni ha vinto la maglia rosa con 11 minuti e 26 secondi.
Sulla salita al Monte Grappa c’erano tanti sostenitori, tra cui innumerevoli bandiere slovene, ma Tadej si è arrabbiato più volte con i visitatori che gli hanno dato pacche sulla spalla mentre pedalava, si è fermato sul suo percorso e ha acceso delle torce lungo il percorso.
La domenica si svolge solo la tradizionale processione con partenza e arrivo a Roma. Tutti i percorsi sono riservati ai ciclisti, l’evento finale, lungo 125 chilometri, si svolge senza salite e con soli 300 metri di dislivello. La Slovenia difenderà la maglia rosa, salvo che cambi proprietà, s Primož Roglič a Tadej Pogacar.
Corsa attraverso l’Italia, 20a tappa
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