Lui è morto Dimitrij Volčič, giornalista di lunga data, politico, senatore ed eurodeputato. Secondo quanto riferito, è morto dopo una lunga malattia nella sua casa di Gorica Rai. Ha festeggiato il suo novantesimo compleanno il 22 novembre di quest’anno. Sebbene sia uno sloveno orgoglioso, è molto più conosciuto in Italia, dove è conosciuto come Demetrio Volcic, mentre i suoi connazionali sloveni lo chiamano Mitja.
Nel 2004 gli è stata conferita la Medaglia d’Argento della Libertà della Repubblica di Slovenia. Ha ricevuto il premio “per i servizi resi alla Repubblica di Slovenia nello sviluppo dell’amicizia italo-slovena e per il suo impegno in campo legislativo, importante per la vita della minoranza slovena in Italia”.
Nel 2016 Saša Vidmajer ha parlato con Dimitrij Volčič per il supplemento del sabato. Intervista dal titolo La politica italiana ha molta fantasia Puoi leggere QUA.
Nacque nel 1931 a Lubiana da genitori costieri, immigrati politici, espulsi da Trieste durante il fascismo. La sua famiglia cattolica lo mandò in una scuola serbo-ortodossa. Dopo la fine della seconda guerra mondiale tornarono a Trieste, dove studiò anche all’università.
Il corrispondente è stato a Praga, Vienna, Bonn e Mosca. FOTO: Uros Hočevar
Già durante gli anni universitari ha partecipato Primorsko Dnevniknel 1956 fu impiegato da Radiotelevisione Italiana (RAI). In Italia lavorò principalmente a Trieste e Roma, poi fu corrispondente, tra gli altri, a Praga, Vienna, Bonn e Mosca. Nel 1993 e nel 1994 è stato a RAI1 direttore dei reportage televisivi.
Era anche uno scrittore prolifico. Ha pubblicato libri in particolare in italiano Mosca. I giorni della fine (1992) e Sarajevo. Quando la storia di Uccide (1993), e un libro è stato pubblicato in sloveno Dallo sfondo: il punto di vista di un giornalista su mezzo secolo di Europa dell’Est. Ha anche girato più di venti documentari.
Nacque nel 1931 a Lubiana da genitori costieri, immigrati politici espulsi da Trieste durante il fascismo. FOTO: Uros Hočevar
Fu attivo anche in politica. Nel 1997 diventa senatore al Parlamento romano e, due anni dopo, viene eletto deputato al Parlamento europeo (nella lista di sinistra del Pd). In tal modo è diventato il primo sloveno a ricoprire questa carica e, come membro del Parlamento europeo, ha difeso l’approccio della Slovenia all’Unione europea.
I media italiani hanno anche riferito che era un ottimo giocatore di scacchi, viveva con la moglie tra Parigi e Gorica, era padre di due figli e parlava sei lingue.
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