Dopo la tappa del Tour de France di domenica, tutti i pullman delle squadre erano parcheggiati in Via Indipendenza, nel centro di Bologna. I fan accorrevano da loro perché volevano vedere i loro idoli da vicino. Il tifoso sloveno era visibilmente soddisfatto davanti al pullman della squadra Red Bull-BORA-hansgrohe: “Ho visto Roglič, ora andiamo a Pogačar”. Ma davanti al bus della squadra Bahrein Victorious non c’era una folla particolare. Gorazd Štangelj, uno dei direttori della squadra, era davanti alla porta. La sua faccia non era delle più felici, ma era comunque felice di rispondere ad alcune domande.

Come sta la tua squadra dopo questi due giorni di gare in Francia?

È stata una giornata impegnativa, non siamo molto contenti, ma abbiamo realizzato ciò che avevamo programmato. Le nostre risorse principali, Pello Bilbao e Santiago Buitrago, sono dove volevamo che fossero.

Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard si sono distinti oggi (domenica, op. a.). Il loro duello durerà fino alla fine del Tour?

Finché uno di loro non cede, li vedremo sempre insieme. Per il resto, per quanto riguarda la facilità con cui Vingegaard ha risposto oggi all’attacco di Pogacar, restano grossi dubbi sulle sue ferite dopo la caduta nei Paesi Baschi. Mi dispiacerebbe che questa fosse una notizia falsa.

Quali obiettivi si è prefissato il tuo corridore Matej Mohorič per il Tour di quest’anno?

In queste due fasi ha fatto bene il suo lavoro e ha aiutato la squadra. Quando arriveranno i passi adatti a lui, ovviamente proverà qualcosa di più.

Cosa ne pensi della partenza del Tour de France dall’Italia?

Devo essere sincero?

Se potete…

Un disastro. L’organizzazione logistica è pessima. Guarda qui come siamo parcheggiati. Nella migliore delle ipotesi lasceremo Bologna dopo due ore.

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