Il mitico passo è teatro di epiche battaglie e pericoli innevati

Quest’anno, dopo quattro anni, il leggendario passo dello Stelvio, la “montagna sacra di Gira”, come dicono Daniel Friebe e Pete Goding, autori del libro Mountain High, che ha raccolto le 50 migliori salite ciclistiche d’Europa, dovrebbe tornare a la corsa. Calendario Italia. Ma quest’anno Tadej Pogačar e compagni non scaleranno il passo a 2.757 metri, perché in questi giorni lì c’è troppa neve e il rischio di valanghe è troppo grande. Nel corso della storia del Giro, gli organizzatori non sono sempre stati così attenti, con i ciclisti che spesso scalavano il secondo passo più alto d’Europa in condizioni disperate.

La brutale salita con le iconiche 48 serpentine è diventata una leggenda del Giro sin dalla sua prima parte del percorso nel 1953 e ogni volta che faceva parte della corsa italiana, era anche il momento clou dell’evento di tre settimane. Quella del Giro porta il nome del leggendario asso del ciclismo Faust Coppiil cinque volte vincitore del Giro, che per primo conquistò lo Stelvio nel 1953, vinse la 20esima tappa con arrivo a Bormio e festeggiò con il nastro rosa per l’ultima volta in carriera.

“La scalata barbarica”, come la chiamavano nel 1953 i primi assi del ciclismo, la pista lunga 25 chilometri con una pendenza media di quasi l’8%, sulla quale si devono superare fino a 1.847 dislivelli dalla direzione di Prat, offriva un epico. battaglie nella storia del Giro. Nel 1953, Coppi sconfisse il suo rivale svizzero Hugo Koblet, che non riuscì a seguire l’italiano quando attaccò violentemente a 11 chilometri dal traguardo.

Scena di epiche battaglie






Il celebre belga Eddy Merckx difese la maglia rosa sullo Stelvio nel 1972.
Foto: Gulliverimage


Nel 1972 era spagnolo José Manuel Funte ha accertato che durante la salita – poi i ciclisti hanno scalato la Stelvia dalla direzione ovest di Bormio, da dove 21,9 chilometri di strada portano alla vetta, a 1.560 metri sul livello del mare – il supercampione belga Eddy Merckx. Non ce l’ha fatta, Kanibal era in ritardo di soli due minuti e ha finalmente festeggiato la sua terza di cinque vittorie al Giro.

Nel 1975 uno spagnolo tentò lo Stelvio Paco Galdos recuperare con 40 secondi di ritardo sul rosa italiano Faust Bertogliocercò a tutti i costi di liquidarlo in una lotta epica, ma non ci riuscì e all’arrivo riuscì solo ad abbassare la testa disperato nonostante la vittoria di tappa, mentre il secondo Bertoglio attendeva con impazienza di confermare la vittoria nella classifica generale.

Nel 1980 lo Stelvio venne conquistato da un francese Jean-René Bernaudeaue il suo connazionale ha preso il vantaggio decisivo nella 20a tappa Bernard Hinault e vinse il primo dei suoi tre Giro. Per Bernaudeau la Stelvia è stata una salita speciale, perché poche settimane prima della gara ha perso il fratello in un incidente in kayak e a lui ha dedicato la vittoria. L’ascesa ebbe per lui un valore sentimentale e dopo la carriera aprì un ristorante in Francia e lo chiamò Le Stelvio, scrivono Firiebe e Goding.




Nel 2020, durante l'ultima visita al famoso Col du Giro, una piccola valanga si è abbattuta sulla strada e alcuni concorrenti sono quasi caduti dalle bici. | Foto: Gulliverimage

Nel 2020, durante l’ultima visita al famoso Col du Giro, una piccola valanga si è abbattuta sulla strada e alcuni concorrenti sono quasi caduti dalle bici.
Foto: Gulliverimage


Nel 1984 fu campione francese Laurent Fignon intendono sferrare un attacco decisivo contro la destra italiana sullo Stelvio di Francesco Moserma gli è stato impedito dagli organizzatori della gara, che hanno rimosso il leggendario tracciato dal percorso della 18a tappa e hanno fatto riferimento alla neve. È interessante notare che quell’anno sul passo non c’era neve e Fignon perse il Giro nella cronometro di Verona, penultima tappa della corsa.

Nel 1988 lo Stelvio fu cancellato a causa della neve, dopo 14 anni tornò nel 1994, quando sul palco brillò il mitico Pirata. Marco Pantani. Non era ancora stato esposto allo Stelvio, vinse poi le Cime Coppi Francesco Vonacosì Pantani esplose su Mortiorolo e ottenne la sua prima vittoria di tappa al Giro. Nel 1994 il Giro visitò per la prima volta la Slovenia, l’arrivo della 12a tappa ebbe luogo a Kranj e la vinse l’italiano Andrea Ferrigato.

Problemi continui di neve




Così pedalarono i ciclisti del Giro del 1965 sulle nevi dello Stelvio. | Foto: Wikimedia Commons

Così pedalarono i ciclisti del Giro del 1965 sulle nevi dello Stelvio.
Foto: Wikimedia Commons


Gli organizzatori del Giro hanno avuto più volte grossi problemi di neve, nel 2013 hanno dovuto cancellare la tappa dello Stelvio e un anno dopo gli organizzatori hanno creato vera confusione. Stava nevicando forte, gli organizzatori hanno annunciato via Twitter che la discesa della Stelvia era stata annullata a causa del maltempo, ma alcuni corridori non hanno voluto o non hanno voluto saperlo. Ryder Hesjedal, Nairo Quintana e Pierre Rolland hanno attaccato, quando la maggior parte pensava che la giornata lavorativa fosse finita. Nella confusione più totale i ciclisti si ritrovano sul percorso dello Stelvio, percorso per la prima volta da un italiano Dario Cataldoche porta a Gavia – Quintana aspettava con ansia la vittoria di tappa.

Nel 1965 in cima allo Stelvio c’erano diversi metri di neve, ma questo non fermò gli organizzatori. I ciclisti dovevano guadare la neve, gli operai si accontentavano di scavare loro uno stretto corridoio con le pale. È stato il primo a tagliare il traguardo Graziano Battistinie aspettava con ansia la vittoria nella classifica generale della gara Vittorio Adorni. Nel 2020, durante l’ultima visita al famoso Col du Giro, una piccola valanga si è abbattuta sulla strada e alcuni concorrenti sono quasi caduti dalle bici. Quest’anno gli organizzatori hanno voluto scongiurare questo pericolo, per questo motivo la Stelvio è stata eliminata dal programma della 16a tappa di martedì.

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Edoardo Romano

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