Il business mafioso italiano è in pieno boom durante la pandemia

La mafia italiana sta celebrando il suo più grande successo contro il Paese dagli anni ’70. Il Paese ha liberato più di 200 prigionieri mafiosi, tra cui il famigerato Franco Cataldo.

Franco Cataldo è stato condannato all’ergastolo per essersi brutalmente vendicato di un suo collega. Ha rapito il figlio dodicenne di quest’ultimo e lo ha torturato per due anni, uccidendolo infine e dissolvendo il corpo nell’acido. Cataldo ora sarà rilasciato, il che ha suscitato un’ondata di indignazione da parte dell’opposizione politica, scrivono Vice.

Fiorente durante una pandemia

I critici si sollevano contro la decisione di liberare i detenuti mafiosi. Contestualmente si evidenzia anche l’incremento dell’attività criminale organizzata, che si manifesta sotto forma di prestito di denaro, vendita di dispositivi di protezione contraffatti ed estorsioni di un numero crescente di italiani vulnerabili.

“Il periodo attuale offre condizioni estremamente favorevoli per la ripresa e il rafforzamento delle attività della mafia italiana. Questo è principalmente il risultato di una ridotta liquidità e di una generale mancanza di denaro tra la popolazione, che spinge il singolo a chiedere aiuto”, sottolinea il procuratore generale di Napoli. Catello Maresca.

L’OCSE avverte che quasi tre quarti delle imprese italiane sono state colpite in un modo o nell’altro dalla pandemia. Tra 50.000 e 100.000 aziende necessitano e si aspettano assistenza finanziaria diretta.

Offerte mafiose allettanti

Maresca dice che nella situazione attuale è più probabile che le persone si rivolgano alla mafia che allo stato. “La mafia è decisamente più diretta e veloce dello Stato. Allo stesso tempo, la gente non si rende conto che un atto del genere può essere un abbraccio mortale, perché spesso i debiti si saldano a vita”, sottolinea Maresca.

Non ci sono dati sul numero di imprese italiane che collaborano con la mafia, ma i centri per vittime di estorsioni hanno aumentato del 100% la loro operatività. FOTO: Ess

Vice ha parlato con un piccolo imprenditore che ha preso in prestito $ 55.000 da un mafioso locale e ha accumulato $ 170.000 di interessi. “Al momento non vedo alcuna soluzione per sbarazzarsi del debito. All’inizio mi sono rivolto alle istituzioni legali per un supporto finanziario, ma senza successo. Sono andato dove mi ha portato la mia situazione. Possono farmi del male in un mille e una via. Sanno dove sono, sanno dov’è la mia famiglia”, ha detto l’imprenditore, che ha voluto rimanere anonimo.

Non ci sono dati sul numero di imprese italiane che collaborano con la mafia, ma i centri per vittime di estorsioni hanno ampliato del 100% il proprio raggio d’azione. L’incremento maggiore dei centri si registra nelle piccole imprese, sopravvissute più duramente al periodo di quarantena. La crescita dei casi di estorsione potrebbe essere rilevata anche nel sistema giudiziario.

Flessibilità della folla

Il governo italiano ha preparato un pacchetto di aiuti di Stato che aiuterebbe le imprese in questo momento. Il pacchetto vale 435 miliardi di dollari ed è stato lanciato ad aprile. Anche qui le autorità italiane hanno rilevato non pochi tentativi di frode al sistema da parte della mafia.

“I gruppi mafiosi stanno reagendo con estrema rapidità alla situazione attuale. Si stanno adeguando a ciò che più gli giova”, avverte il capo del Nucleo di Polizia motociclistica di Napoli Luigi Vessicchio. La sua unità ha recentemente confiscato più di 3.000 maschere protettive inutilizzabili. Secondo Vessiccio, le maschere dovevano essere distrutte e, se utilizzate, avrebbero danneggiato la società piuttosto che proteggere nessuno.

Agnese Alfonsi

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