#Ritratto di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica

Sergio Mattarella, sostenitore dell’alternativa politica centro-riformista, è stato eletto per un mandato presidenziale di sette anni il 31 gennaio 2015. Succede a Giorgio Napolitano (2006-2015), dimessosi dopo due mandati a causa dell’età. Mattarella è un politico siciliano stagionato ed esperto di costituzioni che ha la politica nei suoi geni. Nasce il 23 luglio 1941 a Palermo da Bernardo Mattarella (1905-1971), noto attivista e politico antifascista e cofondatore della Democrazia Cristiana (DC) nel 1943, anche lui multi- ministro del tempo. I suoi tre figli frequentarono il liceo a Roma, Sergio Mattarella si laureò anche in giurisprudenza nel 1964 presso l’Università La Sapienza della Città Eterna, poi tornò nell’isola, dove trovò impiego presso l’Università degli studi di Palermo come professore ordinario di legge. e diritto costituzionale.

Voleva intraprendere la carriera accademica e non intendeva seguire il padre o il fratello maggiore Piersanti, divenuto Presidente della Sicilia nel 1978. Ma tutto cambiò dopo la morte di Piersanti, ucciso il 6 gennaio 1980 da un esponente della Sicilia mafia mentre andava in chiesa con sua moglie e suo figlio. Sergio è stato il primo ad arrivare sulla scena del crimine e ha tirato fuori dal veicolo il fratello, che poi è morto tra le sue braccia. Il video di Sergio Mattarella in tuta insanguinata, coinvolto in un colloquio con la polizia, è rimasto impresso nella memoria di molti italiani. Piersanti è diventato una vittima della mafia per la sua intenzione di porre fine alla pratica dei politici locali di collaborare con le bande criminali.

“Se mi chiedeste chi è l’attuale presidente della repubblica, inizierei con il giorno in cui questo dramma ha colpito la sua famiglia. Questo giorno spiega tutta la sua vita. Era un periodo in cui a Palermo dominava la mafia”, ha scritto Filippo Ceccareli, direttore de La Repubblica, durante le elezioni di Mattarella. Dopo questo tragico evento, Sergio Mattarella si è impegnato attivamente in politica come esponente della Dc, in cui ha aderito alla corrente di centrosinistra. Nel partito divenne membro della Commissione Disciplinare, che licenziò i membri che collaboravano con la loggia massonica criminale P2. È stato eletto al Parlamento italiano per la prima volta nel 1983 e poi sei volte di seguito fino al 2008. Dopo la sua prima elezione, si è trasferito a Roma, cosa che gli ha permesso di impegnarsi attivamente nella politica italiana. All’interno del partito, ha lavorato a stretto contatto con l’allora presidente democristiano Ciriaco De Mita per espellere i politici locali legati alla mafia.

Nel 1987 il Presidente del Consiglio Giovanni Goria lo nomina Ministro degli Affari Parlamentari. Due anni dopo divenne ministro dell’Istruzione nel governo di Giulia Andreotti. Dopo un anno si è dimesso perché in disaccordo con l’assegnazione di tre frequenze televisive a Mediaset, di proprietà di Silvio Berlusconi, per la quale ha poi reagito contro di lui. Mediaset ha girato una breve serie televisiva in cui il padre di Mattarello, Bernardo, è stato ritratto come un uomo che ha avuto contatti con la mafia nel dopoguerra. Queste accuse hanno seguito Bernard per tutta la vita, anche se sono state confutate ogni volta. Mattarella ha citato in giudizio il produttore per diffamazione e ha vinto la causa nel 2013 con il pagamento di un risarcimento, e ancora oggi Berlusconi non gli piace.

Dal 1992 al 1995 Mattarella ha guidato il quotidiano di partito Il Popolo. Nel frattempo, nel 1993, gli è stata affidata la redazione della nuova legge elettorale, che ha avvicinato il sistema politico italiano al sistema elettorale maggioritario con il premio del partito vincitore. Questa legge è stata soprannominata “Mattarello” dai media italiani. L’obiettivo era quello di ottenere un governo più stabile, ma non si è rivelata una soluzione. Dopo il crollo della Dc nel 1994, Mattarella ha contribuito a fondare il Partito popolare italiano PPI e nel 1996 ha sostenuto Romano Prodi come leader della coalizione di centrosinistra Olive. Alla sua caduta nel 1998 seguì il governo di Massimo D’Alema, ex membro del Partito Comunista. In questo governo Mattarella è stato nominato prima vicepremier e un anno dopo ministro della Difesa. In tale veste, che ha ricoperto fino al giugno 2001, ha abolito il servizio militare obbligatorio e ha inviato membri dell’esercito italiano in missioni di mantenimento della pace in Bosnia ed Erzegovina, Kosovo e Macedonia.

Entrato a far parte del Partito Democratico (PD) nel 2007, due anni dopo il parlamento lo nomina membro del Consiglio di Presidenza per l’Amministrazione Giudiziaria, di cui ha anche presieduto, e nel 2011 diventa giudice costituzionale. Con un’accorta strategia politica, Matteo Renzi (PD) da Presidente del Consiglio nel 2015 è riuscito a convincere il parlamento a eleggere Mattarella come dodicesimo presidente d’Italia nel secondo dopoguerra. Nei cinque anni trascorsi da quando ha assunto la carica di Presidente del Paese, ha dovuto affrontare diverse situazioni critiche. Nel 2018, ad esempio, ha rifiutato di nominare un governo di coalizione del Movimento Cinque Stelle e della Lega fino a quando non hanno rimosso dal programma di governo la decisione di sostituire l’euro con la valuta nazionale. L’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di estrema destra, è stato più volte criticato per le sue decisioni disumane sui migranti.

Mattarella è considerato un uomo moderato, serio e umile, discreto nella sua vita privata. Ha sposato la cognata del fratello Piersanti, Marisa Chiazzese, morta di cancro nel 2012. Ha tre figli e sei nipoti. A differenza della maggior parte dei politici italiani, è un uomo che ama il silenzio. Interviene nella politica nazionale solo quando serve davvero una parola dura o un’espressione di solidarietà, ad esempio con i parenti delle vittime dell’attuale pandemia. Non commenta le dichiarazioni di altri politici, non ama partecipare a dibattiti televisivi e non usa i social network. Insomma: è un politico riservato e prudente e un garante della democrazia italiana.



Agnese Alfonsi

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