Il capitano di Ineos Richard Carapaz ha vinto la tappa. L’ecuadoriano non vedeva l’ora della sua seconda vittoria in tre giorni, ha deliberatamente tirato un grande divario in classifica generale ed è stato di nuovo tra le fughe.
Quattro chilometri prima del traguardo, Roglič ha attaccato e il leader Evenepoel non ha risposto. Ben presto il belga è stato superato da altri corridori del gruppo dei favoriti. Anche il tre volte vincitore della Vuelta è andato vicino alla cattura di Carapaz, a soli otto secondi dal terzo posto. Il secondo posto va a Miguel Angel Lopez. Enric Mas ha provato a seguire Roglič, ma ha esitato e si è ritrovato a 36 secondi di ritardo. Evenepoel è arrivato ottavo, 56 secondi dietro.
Zasavec, 32 anni, ha ridotto il distacco dal leader Evenepoel a un minuto e 49 secondi. Ha un vantaggio di 56 secondi su Maso, terzo.
Roglič: Spero che continueremo questa tendenza
“Una giornata molto bella. Spero che continuiamo questa tendenza, mi sento meglio. C’è ancora molta strada da fare per raggiungere la loro destinazione a Madrid. La squadra ha fatto un ottimo lavoro, non vedo l’ora che arrivino i giorni. Vedremo cosa succede domani“, ha sottolineato Roglič.
Evenepoel: Ho perso una piccola battaglia, ma tutt’altro che una guerra
“Non era la mia giornata. Non avevo buone gambe e non potevo accelerare quando Roglič ha attaccato. Non c’è tempo per farsi prendere dal panico perché abbiamo ancora un vantaggio di quasi due minuti. Spero di poter riposare ed essere più in forma domani. Su pendii così ripidi, ognuno guida da solo. Ho perso una piccola battaglia, ma ben lungi dal perdere la guerra. Succedono tante cose in tre settimane, anche i miei rivali hanno già avuto una brutta giornata“, ha spiegato Evenepoel.
Il secondo rappresentante sloveno Jan Polanc (UAE Emirates) ha conquistato il 23° posto (+3:06), in classifica generale è passato dal nono al 12° posto (+10:10).
La Pandara scritta per gli alpinisti
La Pandera è un passo che è diventato abbastanza comune sulla Vuelta. Fino al 2017 era classificata come scalata di categoria aggiuntiva, solo in seguito le è stata assegnata una difficoltà di categoria uno. Anche se è lungo “solo” 8,6 km, è stata una bella sfida per i ciclisti, già abbastanza stanchi, soprattutto dopo la salita leggermente più morbida ma comunque faticosa che li ha portati al paese di Villares. La strada per il traguardo era stretta, in alcuni tratti già molto dissestata, dopo sette chilometri di pendenze in continuo cambiamento (tra 3 e 15%), c’era una breve discesa, poi un’altra pendenza dell’8% fino al traguardo.
Ad oggi, la tappa è terminata cinque volte a La Pandera. Nel 2002 la vinse lo spagnolo Roberto Heras, un anno dopo l’eterno Alejandro Valverde. Nel 2006 ha festeggiato il kazako Andrey Kashechkin e tre anni dopo l’italiano Damiano Cunego. L’ultimo vincitore è stato Rafal Majka dalla Polonia nel 2017.
Domenica ci sarà un’altra impegnativa tappa di montagna con due salite della prima categoria di difficoltà da Marzos alla Sierra Nevada su una lunghezza di 153 km.
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