Lubiana – Tutto il mondo si aspetta una nazionale italiana radicata nella difesa, ma il tecnico Antonio Conte annuncia in vista dell’Europeo: “Difendere e contropiede non sono nel nostro concetto!” Tuttavia, è chiaro: la nazionale italiana ha i migliori difensori e attaccanti di secondo piano.
In termini di qualità, esperienza e coordinamento, la Nazionale italiana ha la migliore difesa al mondo. Conte utilizza tre difensori centrali: Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini e Andrea Barzagli; Dietro di loro c’è Gianluigi Buffon in porta. Giocano insieme alla Juventus da diverse stagioni, tre di loro hanno più di trent’anni (il più giovane Bonucci ne ha 29), statisticamente segnano solo mezzo gol a partita. È stato Conte a riunirli e a metterli nel sistema 3-5-2 mentre allenava la Juventus. Quindi quello che sarà il più grande vantaggio dell’Italia è chiaro come un giorno, ma è così da almeno cento anni: difesa, difesa e difesa.
Il racconto prevede una lotta
Ma Conte rivolge la sua attenzione altrove. “Non ci difenderemo e non attaccheremo in contropiede. Non l’abbiamo mai fatto e non ci siamo mai allenati”, è determinato. “Vogliamo giocare un buon calcio e avere la palla in nostro possesso”, ha aggiunto. Parole abbastanza audaci, ma a volte senza contenuto reale. Conte è abbastanza intelligente da ingannare il pubblico. Ha imparato dalle vecchie volpi Arrigo Sacchi, Dino Zoff, Marcello Lippi, Carlo Ancelotti…
Più vicino alla verità c’è la previsione che la sua squadra sia affamata di successo. Risponde sempre più spesso in inglese ai giornalisti inglesi, perché alla fine dell’Euro prenderà il posto del Chelsea. “Mi piace molto il verbo ‘combattere'”, ha detto. E a Conte non è mai mancato lo spirito combattivo. Già pieno di energie da calciatore, ora scende in campo con lo stesso entusiasmo di allenatore. “Voglio giocare con i miei giocatori in modo che sentano la mia presenza”, ha detto il capriccioso allenatore italiano.
Pala dell’attaccante principale
Ma anche l’Italia avrà bisogno di un obiettivo per riuscire. Anche i più antichi intenditori del calcio italiano non ricordano quando la nazionale italiana avesse attaccanti così modesti. Graziano Pelle dovrebbe essere l’attaccante centrale dell’Europeo. È vero che era il capocannoniere del suo club, ma se quel club fosse il Southampton, sesto nel campionato inglese. Non c’è dubbio che sia ancora calcio di massima serie, ma i tempi che gli attaccanti italiani hanno segnato in semifinale e finale di Champions League sono un ricordo del passato. Le partite decisive dell’Europeo sono chiaramente più paragonabili alla conclusione della Champions League che alla lotta per la metà della classifica inglese.
L’Italia è arrivata in Francia come la dodicesima nazionale della classifica FIFA, il che dovrebbe essere un buon segno. Ai nostri vicini occidentali è stato immediatamente ricordato che erano fuori dalla top ten prima della Coppa del Mondo 1994, EP 2000, WC 2006 ed EP 2012. Nei casi precedenti, hanno poi raggiunto la finale. Sarà lo stesso questa volta in Francia?
“Comunicatore freelance. Praticante web hardcore. Imprenditore. Studente totale. Ninja della birra.”