Italia: la divisione di centrosinistra aumenta le possibilità di vittoria dell’estrema destra

Action Manager Carlo Calenda (Foto: Reuters)

Questi partiti hanno regolarmente sostenuto mozioni di sfiducia contro il Primo Ministro uscente Mario Draghi, e hanno anche votato contro l’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO. “Ora sono con le persone che hanno votato 54 volte per non fidarsi di Mario Draghi”, ha detto. Carlo Calendà per Rai 3. «Questa alleanza è destinata alla sconfitta. La decisione è stata presa dal Partito Democratico. Non posso agire contro la mia coscienza”, ha detto Calenda.

Leader del Partito Democratico, ex Presidente del Consiglio Enrico Letta in risposta, ha ritenuto che Calenda “ha deciso di aiutare la destra” lasciando l’alleanza, riporta l’agenzia di stampa italiana Ansa. Con il crollo della coalizione di centrosinistra guidata dal Partito Democratico (PD), le possibilità dell’estrema destra di vincere le elezioni legislative anticipate sono aumentate, secondo l’agenzia di stampa francese AFP.

La vittoria sorride alla Confraternita d’Italia neofascista

Nei sondaggi d’opinione sono in testa la destra Brothers of Italy, League e Next Italy. Dopo il 25 settembre, il partito italiano più forte potrebbe diventare la Fratellanza d’Italia postfascista, che attualmente gode del 24% di consensi. Il loro capo Giorgio Meloni lei vuole diventare primo ministro.

Per evitare la vittoria dell’estrema destra, il PD dell’ex presidente del Consiglio Enrico Letta ha concluso la scorsa settimana un accordo per la partecipazione congiunta alle elezioni con Action e il suo partner +Europa. A fine settimana si sono uniti all’alleanza Verde Europa, Sinistra italiana e il nuovo partito del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Impegno civico. Ma sette settimane prima delle elezioni, l’alleanza è fortemente scossa. Secondo il rapporto dell’agenzia di stampa austriaca APA, anche Central + Europa dell’ex ministro degli Esteri starebbe valutando la possibilità di andarsene. Emma Bonino.

La cooperazione con il Movimento Cinque Stelle, che è stato il partito più forte alle elezioni del 2018, è stata respinta dal PD, poiché questo movimento ha innescato una crisi di governo che ha portato al crollo della coalizione del presidente del Consiglio Mario Draghi. Il movimento è fortemente diminuito negli ultimi sondaggi. Anche l’ex primo ministro è rimasto fuori dall’alleanza Matteo Renzè il suo piccolo cliente Ziva Italia.

Il Partito d’Azione entrerà ora in corsa elettorale in modo indipendente, senza alleanze, riferisce APA. Allo stesso tempo, dichiara che Calenda spera nel 15% dei voti.


Agnese Alfonsi

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