Nella riunione di venerdì, il governo ha adottato diverse misure per limitare il passaggio dei giudici tra giustizia e politica, sia a livello nazionale che locale, ha riportato il portale Euronews. Prima che le riforme siano sancite dalla legge, devono essere approvate dal parlamento.
Le misure proposte prevedono che i funzionari della giustizia, come i giudici, non possano candidarsi a cariche politiche nelle aree in cui hanno lavorato nel sistema giudiziario negli ultimi tre anni. Se saranno politici dopo la cessazione funzioni rieletti, non potranno più ricoprire alcuna carica giudiziaria funzionie il Ministero della Giustizia assegnerà loro un posto nell’amministrazione.
I giudici che si candidano a una carica politica ma non vengono eletti devono attendere tre anni prima di poter ricoprire la carica di giudici funzionila riforma è sintetizzata da Euronews.
Elimina la pratica delle “porte girevoli”
L’obiettivo della riforma è eliminare la pratica di “porta girevole che consente ai giudici di assumere posizioni politiche“, ha affermato il ministro della Giustizia dopo la riunione di governo Marta Cartabia. Lei stessa è un’ex presidente della Corte costituzionale italiana, ma attualmente occupa un ruolo apolitico nel gabinetto, in quanto fa parte del governo tecnocratico di unità nazionale formato lo scorso anno dal presidente del Consiglio. Mario Draghi.
Sistema giudiziario lento in Italia dovrebbe in caso contrario, scoraggerebbe principalmente gli investitori stranieri. “Un sistema giudiziario generalmente prevedibile e affidabile attrae investimenti esteri,ha detto il presidente del Consiglio Draghi, ex banchiere, dopo la riunione di governo, ma a suo avviso c’è ancora molta strada da fare prima del completo rinnovamento del sistema giudiziario italiano.
Questo tipo di riforma è stata auspicata anche da Berlusconi
Da molti anni chiede anche una riforma della giustizia. Silvio Berlusconi. L’ex primo ministro di centrodestra ha ripetutamente affermato che i pubblici ministeri di sinistra stanno deliberatamente prendendo di mira lui e il suo impero mediatico per causargli danni politici.
L’andirivieni tra magistratura e politica non era insolito in Italia. Uno dei casi più noti è quello della famosa procura di Milano Antonio Di Pietrole cui indagini hanno spazzato via l’intera élite politica negli anni 90. Successivamente è entrato in politica lui stesso, è diventato ministro e ha fondato un movimento di centrosinistra.
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