Letta a lato, Meloni avverte il centrodestra

Il sistema elettorale, con il quale gli elettori italiani eleggeranno un parlamento ridotto per ben 345 mandati il ​​25 settembre, costringe liste e partiti a unirsi. Questo crea più problemi al Partito Democratico (DS), ma meno problemi al centrodestra.

Fino alla caduta del governo Draghi, il leader dei ds Enrico Letta contava su un’alleanza elettorale con il Movimento 5 Stelle, che è crollata, quindi il più grande partito di centrosinistra deve formare una nuova coalizione. Forse l’alleanza si chiamerà Democratici e Progressisti, ma è sicuramente un viaggio in alto mare piuttosto incerto, come Letta ha definito il difficile compito elettorale del suo partito. I Ds stanno lavorando per attirare nell’alleanza Carlo Calenda, grande sostenitore di Draghi, ed Emma Bonina, mentre è già certa la collaborazione con la sinistra di Pierluigi Bersani e il ministro della Salute Roberto Speranza. Sta emergendo, insomma, una coalizione elettorale “tridimensionale” di centrosinistra, che quasi certamente non comprenderà il partito di Matteo Renzi.

Tutti i sondaggi finora pronosticano la vittoria del centrodestra, alla fine, come sempre, contano i voti. Il leader dei Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si vede già a palazzo Chigi, mentre Matteo Salvini mostra solo interesse a diventare nuovamente ministro degli interni. “Se non siamo d’accordo sulla direzione del governo, non vedo alcun motivo reale per un’apparizione elettorale congiunta”, ha detto seccamente il presidente del partito di destra.

Agnese Alfonsi

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