La misteriosa signora di Klimt, un tempo il dipinto rubato più famoso, protagonista di una nuova mostra



Il dipinto era considerato uno dei dipinti rubati più ricercati al mondo. Alla fine del 2019 è stato ritrovato in una zona nascosta durante i lavori nel giardino della galleria di Plaisance. Fu solo quando l’edera che ricopriva il muro esterno fu abbattuta che scoprirono la porta dietro di essa e dietro di essa il quadro insaccato. Dopo un buon mese, gli investigatori ne hanno confermato l’autenticità. Foto: Wikipedia

Più di 160 opere del pittore austriaco Gustav Klimt saranno esposte fino al 24 luglio alla Galleria d’Arte Contemporanea Ricci Oddi di Piacenza, in Italia. Saranno esposti, tra l’altro, dipinti, sculture, grafica e oggetti d’arte decorativa provenienti da 20 collezioni private e pubbliche.

La mostra delle opere di Klimt a Piacenza è stata allestita nell’ambito della mostra intitolata Klimt: l’uomo, l’artista, il suo mondo.
Il lavoro di Klimt è considerato il pezzo forte della mostra Ritratto di una signora (1916-17), trafugato nel 1997 e ritrovato misteriosamente nel 2019.

Nascosto nella galleria da dove è scomparsa
Il ritratto scomparve dalla Galleria Ricci Oddi nel febbraio 1997 durante i lavori di ristrutturazione quando gli allarmi non funzionavano. Si è quindi ipotizzato che i ladri fossero scappati attraverso il tetto. L’indagine inizialmente si è concentrata sulle guardie della galleria, ma è stata abbandonata per mancanza di prove. La polizia italiana si è nuovamente concentrata sul furto nel 2014, quando ha utilizzato una nuova tecnologia per verificare l’impronta digitale che il ladro avrebbe lasciato nella galleria.

Il 2019 ha portato le confessioni di una coppia di rapinatori che hanno rubato il dipinto e poi lo hanno restituito; è stato premuto in una borsa dietro una porta segreta.

Aiuto da Vienna
Parte della mostra che hanno preparato Gabriella Belli e Elena Pontiggia, è dedicato al dipinto rubato, hanno detto durante una conferenza stampa a Plaisance prima dell’apertura della mostra. Il Belvedere di Vienna ha prestato altri otto dipinti per la mostra; 40 di loro provengono anche dalla Fondazione Klimt.

Lo spirito dell’Art Nouveau viennese
La mostra si basa sullo spirito del simbolismo europeo, ispirato da Klimt. L’universo del laboratorio viennese, un laboratorio di arti e mestieri fondato nel 1903 da Josef Hoffmann e Kolo Moser, rappresenta mobili, argenteria, vetro e ceramica. Sono esposti anche manifesti Art Nouveau, tra cui Teseo e il Minotauro di Klimt, e riviste come Ver Sacrum.

Una selezione di disegni e incisioni di Schiele e Kokoschka, tra cui la serie delle fiabe ragazzi che sognano, evoca i ricordi della giovane generazione di artisti austriaci influenzati da Klimt. La mostra si arricchisce di una sezione dedicata agli artisti italiani ispirati a Klimt. Il percorso espositivo si conclude con la ricostruzione dell’opera monumentale di Klimt Fregio di Beethoven.

Mostra di Gustav Klimt in Italia

Joachim Femi

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