Nove mesi prima della fine della legislatura, circa nove milioni di elettori sono invitati a scegliere i consigli comunali in circa mille degli 8.000 comuni del Paese. Le elezioni si svolgono in contemporanea con il referendum sulla riforma della giustizia, al quale sono invitati 49 milioni di italiani. Come previsto, il referendum è fallito a causa dell’insufficiente affluenza alle urne.
Le elezioni si terranno in 26 grandi città, tra cui Verona, Gorizia, Monza, Genova e Palermo. Nei piccoli comuni con meno di 15.000 abitanti vige il sistema elettorale maggioritario, prevedendo un solo scrutinio. Nei grandi comuni dominati dal proporzionale puro sarà necessario un ballottaggio tra due settimane se nessuno dei candidati sindaco ottiene almeno il 50% dei voti. Lo spoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura delle urne alle 23:00. I primi risultati dovrebbero essere noti al più tardi lunedì pomeriggio.
Secondo le previsioni, la coalizione di centrodestra, composta dalla Lega di destra dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, dall’attaccante italiano dell’ex premier Silvio Berlusconi e dall’opposizione Fratelli d’Italia, dovrebbe perdere di più in queste elezioni. . I sondaggi di opinione suggeriscono che il sostegno alla Lega di Salvini sta diminuendo, con il partito che probabilmente riceverà solo il 15% dei voti a favore a causa della forte concorrenza del politico di destra di Fratelli d’Italia di Roma, Giorgia Meloni.
Le elezioni sono viste come un test dell’umore degli elettori per la stabilità del governo di coalizione del primo ministro Mario Draghi, così come le elezioni parlamentari, che dovrebbero svolgersi entro la primavera del prossimo anno. Allo stesso tempo, gli italiani decideranno anche sulla riforma della giustizia, che ha poche possibilità di successo. Gli elettori stanno votando su cinque proposte referendarie che potrebbero introdurre novità nel sistema giudiziario. Tre proposte riguardano la riforma giudiziaria e due la giustizia penale e la lotta alla corruzione.
Il referendum, che prevede l’abrogazione di leggi già approvate in parlamento, è sostenuto dalla Lega e dal Partito radicale, che in questi mesi hanno raccolto 500.000 firme a favore. Perché il referendum sia valido, deve votare il 50% degli aventi diritto. C’è da aspettarsi che questo referendum, come troppi altri in passato, fallirà per mancanza di una partecipazione sufficiente.
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