Il mio dicembre italiano – Lavoro

Io e mia sorella non vedevamo l’ora che arrivassero i pomeriggi di dicembre, non perché questo significasse che saremmo stati a casa da soli, e la sera a cena dalla nonna al piano di sotto, ma soprattutto perché c’era molta aria nell’aria a causa del viaggio dei nostri genitori a L’emozione dell’Italia.

Tornavano sempre con una grande stella di Natale rossa che qui non si poteva mai comprare, sempre con le stesse delizie che fanno deliziare le orecchie e sorridere le bocche dei bambini di oggi: ananas fresco, piramidi di cioccolato Toblerone, caffè e olive che abbiamo preso con la cugina Maruša durante le loro frequenti visite. e mangiare felicemente la pizza fatta in casa direttamente dal bicchiere davanti alla TV.

Arrivavano spesso nuove decorazioni italiane, che simboleggiavano questo lusso occidentale indescrivibilmente diverso, così come i regali che, poche settimane dopo, aspettavano sotto i rami dell’abete rosso di Dolenj come doni di Babbo Natale. Man mano che la gioia del consumo invadeva le nostre regioni, l’immagine idealizzata dell’Italia si affievoliva sempre di più. Ma è un ricordo indelebile, e ora torna come una dolce nostalgia, soprattutto con l’inizio delle festività natalizie.

Quando sono sbarcato qualche giorno fa dalla nebbiosa Lubiana prima del tramonto in Piazza Unità, la piazza circondata da palazzi classici, con abeti in vaso e sottofondo musicale, mi ha riportato gli occhi della mia infanzia spalancati dopo decenni. All’imbrunire le sembrava di essere sbarcata nella più bella città d’Europa, ma non a Trieste, che in un rurale pomeriggio di ottobre non sembrava altro che un porto sporco, con un tale odore nell’aria.

Vetrine decorate, scaffali e mensole con occhiali per la correzione della vista, abbigliamento e accessori per la casa sembravano galassie di design lontane da quelle di Lubiana, che sono più o meno progettate da un’unica azienda spagnola, o qualunque cosa soddisfi il gusto della maggioranza. Il tempo, anche per una fetta di pizza e un espresso, scorreva come una clessidra, e tornare a casa sembrava ai bei vecchi tempi, guardando dai sedili posteriori di una Volkswagen Golf.

Valeriano Detti

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