“Oggi abbiamo firmato uno storico accordo tra Croazia e Italia sulla delimitazione della zona economica esclusiva”, ha detto dopo aver incontrato il suo collega italiano. Luigi Di Maio disse Gordan Grlic Radman. Secondo il ministro degli Esteri croato, con questo accordo i due Paesi hanno determinato la linea di demarcazione della zona economica esclusiva e quindi “risolto definitivamente la questione della demarcazione in conformità con il diritto internazionale”.
In base a questo accordo, i due paesi hanno confermato come confine la linea di demarcazione già esistente della piattaforma continentale sul fondo del mare. “Definendo questo confine, la Croazia e l’Italia rafforzeranno la cooperazione reciproca sul Mare Adriatico, l’Adriatico, sul comune patrimonio culturale, storico e geopolitico”, ha affermato Grlić Radman. Il capo della diplomazia croata ha ricordato che i due Paesi stanno sviluppando anche una cooperazione di buon vicinato nell’alto Adriatico con la Slovenia nell’ambito degli incontri tripartiti fissati nel dicembre 2020 a Trieste.
Di Maio: Questo asse strategico rafforza ulteriormente la cooperazione trilaterale con la Slovenia
Dopo l’incontro di oggi, Di Maio ha ritenuto che la firma dell’accordo segnasse l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra i due Paesi, che rimette al centro il mare Adriatico. Ha aggiunto che questo asse strategico rafforza ulteriormente la cooperazione trilaterale con la Slovenia.
La Croazia ha istituito la sua zona economica esclusiva nel mare Adriatico a febbraio. Prima di allora, lo facevano quasi tutti i paesi del Mediterraneo, Italia compresa, tranne Grecia e Turchia. La zona economica esclusiva della Croazia si trova tra il confine esterno del mare territoriale croato in direzione del mare aperto. Secondo il diritto internazionale poteva estendersi fino a 200 miglia nautiche dalla costa, ma essendo il mare Adriatico più stretto, la Croazia doveva ancora raggiungere un accordo di demarcazione con l’Italia.
Roma e Zagabria hanno anche informato la Slovenia del processo di dichiarazione delle loro zone che, secondo la decisione del tribunale arbitrale, non ha il diritto di dichiarare una propria zona economica esclusiva. Nel corso degli incontri tripartiti con Croazia e Italia a livello di lavoro sulla cooperazione in Adriatico, la parte slovena ha sottolineato che il progetto di dichiarazione delle zone economiche esclusive di Croazia e Italia non dovrebbe in alcun caso pregiudicare i diritti della Slovenia, di cui gode ai sensi del diritto internazionale accordi e diritto europeo.
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