Grazie ai club di judo locali, ieri il pubblico istriano ha potuto intravedere per la prima volta un pezzo della tradizione giapponese, quando abbiamo inaugurato il nuovo anno. Alla scuola elementare Anton Ukmar, hanno preparato il Kagami biraki, una celebrazione del capodanno giapponese.
ANETO
> Kagami biraki è una cerimonia tradizionale giapponese che si svolge l’11 gennaio per segnare l’inizio del nuovo anno. Il termine è tradotto come “aprire lo specchio”. Nella mitica storia della creazione del Giappone, anche lo specchio gioca un importante ruolo simbolico, insieme al gioiello e alla spada. “Quando lo guardi, vedi la tua anima. La tradizione giapponese dice che tutti i governanti lo portavano con sé in modo che quando lo guardavano, lo specchio diceva loro se stavano facendo del bene non per se stessi, ma per gli altri, per società. Forse questo dovrebbe essere trasferito anche alla politica slovena”, ha aggiunto ironicamente alla sua spiegazione. Mojmir Kovacmaestro e appassionato di judo, che è tra i più meritevoli della manifestazione di ieri.
Davanti agli spalti pieni della palestra della scuola elementare Anton Ukmar, l’esibizione della tradizione giapponese è stata abbinata alla presentazione delle abilità dei judoisti istriani sloveni – i membri più giovani e numerosi della scuola materna di judo ai membri dell’inclusivo gruppo di judo e veterani – oltre a judoisti italiani e croati in visita. Alla presenza dell’Ambasciatore giapponese in Slovenia Hiromichi MatsushimaPresidente della Federazione Judo della Slovenia Lovrencija Galufavicesindaco di Capodistria Mateje Hrvatin Kozlovicpresidente dell’associazione FJK Judo Sandra Scania e altri illustri ospiti, i judoka più esperti hanno anche dato una dimostrazione dei kata Go no e Ju no, uno dei quali è per costruire forza e resistenza, e l’altro per la mobilità e la grazia.
Come ha detto il presidente onorario del Koper Judo Club Ivo Marinico, “con eventi come Kagami biraki, dimostriamo che per noi il judo è molto più di uno sport, il judo è educazione, cultura, divertimento, cameratismo, aiuto, incontro con gli amici, cooperazione e celebrazione”. Ha ricordato che i primi passi del judo sono stati fatti a Capodistria nel 1970 e da allora si è sviluppata una ramificata attività di judo, presente nei quattro comuni dell’Istria.
Molto interesse, soprattutto tra i più piccoli, è stato suscitato ieri dal maestro di judo Michele, che ha dimostrato la bravura di scrivere lettere giapponesi, e gli occhi dei bambini si sono ulteriormente allargati quando un samurai giapponese è entrato in palestra a suon di percussioni. Insieme all’ambasciatore e ad altri ospiti, ha eseguito il rituale che accompagna Kagami biraki: hanno usato martelli di legno per rompere il coperchio di legno che copriva il barile di sakè. Secondo la tradizione viene poi servito in apposite coppe a capodanno.
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