Si tratta di pannelli solari innovativi che si fondono con l’ambiente circostante imitando i materiali tradizionali. Per il momento sono installate presso la casa di Cérès, al thermopolis (ristoro con piatti caldi) e presso la casa dei Vettici, recentemente riaperta dopo 20 anni di lavori di restauro, si precisa. diario d’arte.
Dì addio alle bollette elettriche elevate a Pompei
“Assomigliano esattamente alle piastrelle di terracotta usate dai romani, ma generano l’elettricità di cui abbiamo bisogno per illuminare gli affreschi“, ha scritto in un comunicato stampa. Gabriele Zuchtriegeldirettore del parco archeologico di Pompei.
Tre milioni e mezzo di turisti visita ogni anno le rovine di questa antica città romana, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.. Pompei copre un’area considerevole, quindi le bollette energetiche sono elevate e i metodi abituali di alimentazione elettrica di questa antica città possono comprometterne l’aspetto.
“Pompei è un’antica città completamente conservata in alcune zone. Poiché avevamo bisogno di un sistema di illuminazione esteso, potevamo continuare a consumare energia, ma i pali eretti ei cavi tesi rovinavano l’aspetto del paesaggio. Ma possiamo decidere di rispettare questa città e allo stesso tempo risparmiare milioni di euro“, ha annunciato Zuchtriegel.
La nuova tecnologia consentirà a questo famoso sito archeologico di ridurre le bollette energetiche e renderlo più piacevole, ha aggiunto il direttore del parco archeologico.
Pietra, legno, cemento, mattoni, terracotta…
I collettori solari invisibili o pannelli solari fotovoltaici sono stati creati da un’azienda italiana Diaqua. Se lo si desidera, sono fatti per sembrare pietra, legno, cemento, mattoni o terracotta. Questa caratteristica li rende i benvenuti se li vogliamo”nascosti su pareti e pavimenti, così come sui tetti,” lei dice Elisabetta Quagliato della citata società.
“Siamo un sito archeologico, ma vogliamo essere anche un vero e proprio laboratorio per la sostenibilità e la valorizzazione del patrimonio immateriale. La nostra iniziativa non è solo simbolica. Con i milioni di turisti che ci visitano ogni anno, vogliamo lanciare un messaggio al mondo: il patrimonio culturale può essere gestito in modo diverso e più sostenibile. D’ora in avanti prenderemo in considerazione questa soluzione in tutti i futuri progetti di ristrutturazione e ristrutturazione,“, ha concluso Zuchtriegel.
Altri siti che utilizzano già o che presto utilizzeranno la tecnologia solare praticamente invisibile includono il comune di Vicoforte in Italia, il Museo Nazionale Maxxi di arte del XXI secolo a Roma e le città di Evora in Portogallo e Spalato in Croazia.
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