La procura federale belga ha reso noto che la polizia ha effettuato in mattinata diverse perquisizioni, durante le quali ha perquisito la cassaforte di Tarabelle, 59 anni, nella città di Liegi e l’ufficio del municipio di Anthisnes, dove si trova il vicesindaco, riferisce l’agenzia di stampa francese AFP.
Successivamente è stato arrestato in Italia un altro eurodeputato presumibilmente coinvolto nello scandalo, un italiano Andrea Cozzolina. L’avvocato di Cozzolin, Dezio Ferraro, ha annunciato che il suo assistito è stato arrestato in Italia nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo corruzione al Parlamento europeo e sulla base di un mandato della procura belga. A causa di problemi di salute, Cozzolino è attualmente ricoverato in una clinica a Napoli, riferisce l’agenzia di stampa austriaca APA.
Il 2 febbraio il Parlamento europeo ha votato per revocare l’immunità dei suddetti deputati a causa dell’indagine. Inoltre, nel gruppo parlamentare dei socialisti (S&D), Tarabelli è stato destituito, e lo stesso Cozollino ne è uscito.
Entrambi hanno mantenuto la loro innocenza e Tarabella ha detto che attendeva con impazienza l’opportunità di riabilitare il suo nome.
Nell’ambito delle indagini, già a dicembre, quando il caso è scoppiato, gli investigatori hanno condotto perquisizioni a diversi indirizzi, tra cui abitazioni e uffici in Belgio, Italia e Grecia. Hanno sequestrato 1,5 milioni di euro in contanti, computer e cellulari.
In seguito al loro coinvolgimento nello scandalo, che ha fortemente scosso il Parlamento europeo, sono stati arrestati altri quattro sospetti. Sono ex eurodeputati Antonio Panzeri, ex vicepresidente del parlamento Eva Kaili, assistente parlamentare e il suo partner Francesco Giorgio e capo dell’ONG Non c’è pace senza giustizia Niccola Figo-Talamanque, che è stato poi rilasciato il 6 febbraio.
Panzeri ha raggiunto un accordo con i pubblici ministeri il mese scorso in cambio di una pena ridotta. Secondo quanto riferito, ha detto agli investigatori di aver dato a Tarabella “tra 120.000 e 140.000 euro” per aiutare a risolvere le questioni relative al Qatar, secondo AFP.
Insieme a Kaila e al suo partner, anche Panzeri è sospettata di appartenenza a un gruppo criminale, riciclaggio di denaro e corruzione. Secondo quanto riferito, hanno ricevuto ingenti somme di denaro dal Qatar e dal Marocco per influenzare le dichiarazioni politiche e le decisioni del Parlamento europeo a favore dei due paesi.
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