L’Italia e l’Unione Europea devono impedire alla Slovenia di “possedere” l’aceto balsamico di Modena. E’ quanto chiede a Roma e a Bruxelles il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che sottolinea sul Corriere della Sera di oggi che il possibile riconoscimento europeo della normativa slovena sulle condizioni minime di qualità, etichettatura e classificazione dell’aceto e dei sostituti dell’aceto sarebbe causare gravi danni all’Italia. Un regolamento all’apparenza professionale, ma che, secondo i produttori, darebbe un duro colpo all’aceto balsamico di Modena tutelato. L’Italia è in conflitto con la Slovenia per l’aceto, e con la Croazia per il possibile riconoscimento europeo del Prošek croato, che sta alzando polvere in Veneto, ma anche nel Friuli-giuliano.
Il regolamento sulla qualità dell’aceto e dell’acido acetico diluito, adottato dalla Slovenia e presentato alla Commissione europea lo scorso dicembre, non è ancora entrato in vigore a causa delle obiezioni italiane. Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali italiano ha presentato un parere circostanziato, che ha prorogato il periodo di moratoria del regolamento sloveno.
La Slovenia deve far rispettare le disposizioni del regolamento, si pensa a Roma, mentre l’Italia è preoccupata per l’articolo secondo cui l’aceto balsamico è una qualsiasi miscela di aceto di vino e mosto d’uva. Si dice che questo inganni i consumatori, che potrebbero confondere qualsiasi aceto balsamico con Aceto Balsamico Protetto di Modena. All’epoca, il ministero dell’Agricoltura sloveno ha spiegato che il settore dell’aceto nell’UE non è regolamentato e che ogni paese può stabilire le proprie normative per questo campo e ogni regolamento viene trasmesso alla Commissione europea solo come notifica.
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