Annunciando la decisione mercoledì, il gigante della moda Kering, che sovrintende a Gucci, ha dichiarato il designer cinquantenne “ha svolto un ruolo fondamentale nel rendere il marchio quello che è oggi“.
Il CEO del conglomerato, François-Henri Pinault, ha aggiunto in una dichiarazione: “Il viaggio che Gucci e Alessandro hanno intrapreso insieme nel corso degli anni è unico e sarà registrato come un momento straordinario nella storia della maison. La sua passione, la sua immaginazione, il suo ingegno e la sua cultura pongono Gucci al centro del suo posto . “
Designer di borse senza alcuna esperienza nella gestione di un importante marchio di moda, Michele è stato sorprendentemente nominato chief creative officer nel 2015. Nonostante gli scettici, ha spinto per una profonda revisione della sua identità.
Michele ha inaugurato un’era di design colorati e massimalisti reinventando l’arte rinascimentale attraverso la moda e allestendo spettacoli in luoghi storici.
Le sue collezioni “genderfluid” offuscano sempre più la distinzione tra le linee di abbigliamento maschile e femminile della casa, mentre le abili collaborazioni con i marchi di abbigliamento sportivo Adidas e The North Face avvicinano Gucci alle masse.
I ricavi sono aumentati in modo significativo durante il periodo di Michele al timone. Kering possiede diversi altri grandi marchi, tra cui Balenciaga, Bottega Veneto e Saint Laurent, ma Gucci ora genera più di tutti loro messi insieme, con l’azienda che ha incassato 9,7 miliardi di euro l’anno scorso.
Il mandato di Michel non è stato privo di polemiche. En 2019, il a envoyé des mannequins en camisole de force blanche sur le podium de Milan, ce qui a déclenché une protestation de l’une d’entre elles – Ayesha Tan Jones, lors du défilé de mode, a brandi une pancarte avec l ‘iscrizione : “La salute mentale non è di moda”.
Nello stesso anno, il marchio ha dovuto scusarsi per aver venduto un maglione criticato per sembrare una faccia nera.
Michele, che è entrato a far parte di Gucci nel 2002, ha dichiarato mercoledì in una dichiarazione: “Ci sono momenti in cui le strade divergono a causa delle diverse visioni che ognuno di noi ha. Oggi segna per me la fine di un percorso straordinario, durato più di vent’anni, all’interno di un’azienda alla quale ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia creatività. passione. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia adottiva. Con loro ho desiderato, sognato, immaginato…”
La sostituzione di Michele non è ancora nota, ma Kering ha lasciato intendere che sono in arrivo ulteriori cambiamenti.
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