Gli appassionati di ciclismo potranno ammirare la natura pittoresca dei paesaggi italiani a margine dello spettacolo sportivo, dalla costa mediterranea nella parte meridionale alle superbe cime delle Dolomiti. Nelle città che ospitano la gara li aspettano fan village e tanti eventi interessanti, e ad ogni angolo si può gustare l’ottima cucina italiana.
Grande partenza
Ogni piccolo villaggio italiano, dove girerà la corsa rosa, si vestirà di rosa nelle prossime tre settimane, ma uno degli spettacoli più grandi, oltre alla solenne conclusione a Roma, si sta preparando quest’anno sulle coste d’Italia.’ Mare Adriatico, nell’abbraccio degli uliveti sulle colline di Venere in Abruzzo. Ancor prima della cronometro di apertura nella cittadina di Fossacesia, folle di appassionati accorreranno per la tradizionale presentazione della squadra e avranno l’opportunità di incontrare i più grandi protagonisti del ciclismo impegnati nei 3.448 chilometri di viaggio.
La località balneare dove quest’anno ospita grande partenza, era già abitato in epoca preromana. Numerosi sentieri escursionistici e piste ciclabili si snodano lungo il fiume Sangro, è anche il paese natale del grande ciclista Alessandro Fantini, tragicamente scomparso durante una tappa della corsa attraverso la Germania (1961) e la cui statua adorna una delle piazze del paese. L’area è inoltre caratterizzata da particolari piattaforme in legno su scogli affioranti dal mare (trabocchi abruzzesi) e sono simbolo dell’antica arte locale della pesca. È una città dell’olio e del vino, le acque del mare qui sono considerate di altissima qualità nel paese.
Le speciali piattaforme di legno sugli scogli che emergono dal mare (trabocchi abruzzesi) sono un punto di riferimento da dove partirà il Giro di quest’anno. Foto di Shutterstock
L’Abbazia di San Giovanni in Venere è un complesso monastico con basilica del XIII secolo, da cui si gode una magnifica vista della costa a nord ea sud.
La cucina è semplice e umile, è famosa per i suoi ottimi vini e famosissima è la sua salsa di pomodoro, usata in tutta Italia su pizze e pasta. Un prodotto tipico locale è l’olio extravergine di oliva agli agrumi, per la cui produzione le olive vengono frante direttamente con limoni o arance. Tra i dolci è il più famoso sorella di Venere, pasta frolla a forma di seno ripiena di crema.
Attraverso gli Appennini fino alla prima salita finale
Durante la prima settimana, il percorso piegherà ancora più a sud in Italia, verso il Mar Tirreno, e girerà intorno a Napoli, tra le altre località, e gli appassionati segneranno la 7a tappa del loro calendario, quando sarà anche la prima salita alla destinazione sul programma. Verso la salita finale al Gran Sasso, i ciclisti partiranno da Capua, che è un vero e proprio scrigno di storia. La città sopra il fiume Volturno è cinta da mura e custodisce edifici religiosi dal periodo longobardo al tardo barocco, palazzi nobiliari, antichità romane…
Merita sicuramente una visita il Museo Campano nel centro della città. Ospita le famose sculture di Mater Matuto dal 1874, numerosi reperti archeologici di epoca romana e medievale e dispone anche di un’eccezionale pinacoteca.
La mozzarella di bufala regna sovrana in Campania, che dal 1996 gode della denominazione di origine protetta. Sempre da qui nasce una particolare varietà di melone, un tempo coltivata in tutte le terre della provincia di Caserta, detta anche come melone invernale o natalizio. Caratteristico della cucina locale è un particolare tipo di carciofo, con foglie e torsolo particolarmente delicati.
Il Gran Sasso, la vetta più alta dell’Appennino, sarà teatro della prima grande battaglia in montagna al Giro di quest’anno. Foto di Shutterstock
Il dado è tratto!
Poco dopo la prima vera tappa di montagna, che segnerà già i rapporti di forza in gara, sarà in programma la seconda cronometro, che porterà la carovana molto più a nord lungo lo stivale italiano, in Emilia-Romagna. . Partirà dal piccolo comune di Savignano sul Rubicone, di appena 18.000 abitanti, a metà strada tra la costa adriatica e l’entroterra collinare. Tra l’altro è considerata la culla dei balli di società in Emilia-Romagna. Organizzano inoltre il festival di fotografia più antico d’Italia, che ha conferito alla città un ruolo importante nel campo della fotografia.
La città è fortemente associata a Giulio Cesare, che si dice abbia pronunciato le famose parole mentre attraversava il fiume Rubicone. il dado è tratto (Il dado è tratto). L’evento è commemorato da un imponente ponte romano costruito nel I secolo d.C., ricostruito dopo la seconda guerra mondiale utilizzando le pietre e i resti originali. C’è anche una statua di Giulio Cesare accanto al ponte, una copia di quella di Roma sul Campidoglio.
I visitatori possono degustare formaggi e vini pregiati. Spaletti Colonna di Paliano è una famosa azienda vinicola che risale al XVI secolo ed è ancora oggi di proprietà della stessa nobile famiglia. La seconda specialità più famosa di Savignano è il formaggio a pasta molle squaquerone. Da provare anche i tanti altri formaggi pregiati, oltre alla tipica focaccia tonda (Piadine Romagnole).
Il cubo è caduto sul Rubicone. Foto di Shutterstock
Fuochi d’artificio nelle Alpi
Come in un batter d’occhio, l’ultima settimana sarà lì con i fuochi d’artificio delle tappe reali, tra i passi e le stazioni sciistiche più famose delle Dolomiti, prima che la gara raggiunga il suo apice con il contro-orologio di montagna a Svete Višarje , dove si recherà in pellegrinaggio anche un gran numero di sloveni. Dopo l’ultimo giorno di riposo, i ciclisti partiranno per le Alpi dal piccolo comune di Sabbio Chiese. Il suo cuore giace sulle sponde del fiume Chiese, che apre la vista sulla bellissima e verde vallata della Valle Sabbia, che si dice abbia preso il nome dall’antica città, già centro religioso dei Longobardi e dei Franchi.
Una passeggiata attraverso la città colpisce per la sua pittoresca posizione geografica, la sua armonia urbana con le vecchie case lungo il fiume e le opere d’arte di qualità. Al centro del paese si trova una rupe (Rocca), sulla quale un tempo sorgeva un importante castello, ma oggi vi è un santuario mariano con due chiese.
Nella natura incontaminata si possono degustare prodotti freschi provenienti da allevamenti locali: formaggi vaccini e caprini, insaccati, funghi, erbe di montagna, persino tartufi e prodotti ittici. La regina della pesca locale è la trota, si preparano anche persici di prima qualità del Lago d’Idro.
Prima di finire a Roma
Prima della fine (a Višarje ea Roma) c’è anche la sponda del Lago di Garda. Longarone sarà il punto di partenza per un’altra tappa panoramica attraverso le Dolomiti, con arrivo affacciato sulle iconiche Tre Cime. Il piccolo comune si trova all’incrocio tra la Valle del Piave, la Valle Zoldana, la Porta del Cadore e la Valle del Cellina (Furlonia – Paese Julien). Oggi è di nuovo in piedi dopo la terribile tragedia che lo colpì 60 anni fa: il 9 ottobre 1963 gran parte del Monte Toc si staccò precipitando nell’invaso vallivo del Vajont. L’acqua schizzò sull’omonima diga, che all’epoca era la più alta del mondo, e spazzò via il paese di Longarone. Morirono circa 2.000 persone.
Quest’anno, al posto del Milan, si tingerà di rosa la Roma al termine del Giro. Foto di Roberto Monaldo/LaPresse
Il Cimitero Sacrario delle Vittime della Tragedia del Vajont si estende su un vasto giardino verdeggiante, sul quale si ergono 1.910 pietre di marmo bianco, una per ogni vittima della tragedia. Al piano terra si trova una raccolta di oggetti e fotografie che ricordano la vita a Longarone prima della tragedia, mentre al piano superiore si trova una terrazza che si affaccia sul cimitero.
Devi assolutamente provare il loro gelato. Ogni anno qui si tiene una fiera internazionale del gelato, dove accorrono i più grandi produttori di gelato di tutto il mondo.
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