Silvio Berlusconi ha fatto questa dichiarazione ai giornalisti dopo aver votato alle elezioni regionali in Lombardia. Come ha detto, lui stesso non incontrerà mai Zelenski, come ha fatto il premier italiano Giorgia Meloni a margine del vertice Ue di giovedì scorso a Bruxelles, perché ha una visione “molto, molto negativa” del suo comportamento.
“Non parlerei con Zelenskiy se fossi primo ministro, perché stiamo assistendo alla distruzione del suo paese e al massacro dei suoi soldati e civili”, ha detto Berlusconi. “Gli sarebbe bastato smettere di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe successo”, ha pensato, secondo l’agenzia di stampa italiana Ansa.
Il politico di 86 anni ha ricoperto la presidenza del primo ministro per quasi un decennio ed è attualmente senatore e leader del partito conservatore Avanti Italia, che fa parte del governo di coalizione guidato da Meloni. In passato ha descritto il presidente russo Vladimir Putin come uno dei suoi più cari amici. In un’intervista con l’emittente di stato italiana Rai lo scorso settembre, ha affermato che il piano alla base dell’attacco della Russia all’Ucraina era di “sostituire il governo di Zelensky con un governo di persone perbene entro una settimana”.
Il governo italiano ha espresso il suo sostegno “fermo e deciso” all’Ucraina
Dopo la sua ultima dichiarazione, in Italia ci sono stati appelli alla Meloni, che ha sempre espresso un forte sostegno all’Ucraina, di prendere le distanze dalla posizione del suo alleato politico. In risposta, il governo italiano ha già espresso domenica il suo sostegno “fermo e deciso” all’Ucraina, scrive l’Ansa. Sono intervenuti anche il ministro degli Esteri italiano e un esponente del partito Avanti Italia Antonio Tajaniche domenica su Twitter ha scritto che il suo partito “ha sempre difeso l’indipendenza dell’Ucraina, accanto all’Europa, alla Nato e all’Occidente”.
Anche a Kiev le dichiarazioni di Berlusconi sono state criticate. Consigliere di Zelensky Mihajlo Podoljak ha detto oggi al quotidiano italiano Repubblica che l’ex primo ministro italiano è un agitatore pro-Putin che lavora nell’interesse della propaganda russa e danneggia la reputazione dell’Italia. “Dovrebbe togliersi la maschera e dire pubblicamente che sostiene il genocidio della nazione ucraina”, ha aggiunto.
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