“Le spiagge un tempo erano considerate un luogo per praticare la terapia solare. Al giorno d’oggi i proprietari di spiagge attraverso le concessioni sono più responsabili di saperle recintare con strutture in cemento armato in modo da poter organizzare matrimoni, comunioni e feste, perché più redditizie.,” Egli ha detto Paolo Casale. Lui stesso si è unito agli attivisti che chiedono che il Paese approvi una legge che consenta il libero accesso a metà delle spiagge del Paese.
“Solo il 20% delle spiagge intorno a Napoli e nella più ampia regione Campania sono libere. Inoltre il mare è diventato un parcheggio per le barche“, ha ulteriormente spiegato, aggiungendo che se l’accesso alla spiaggia è già da qualche parte, è in un posto peggiore.
In alcuni luoghi non ci sono più spiagge libere
Allarmante la situazione nel nord-ovest della Liguria, appena al confine con la Francia, dove le autorità hanno ceduto il 70% delle spiagge demaniali a gestione privata. Allo stesso tempo, non ci sono spiagge libere a Rimini in Emilia-Romagna ea Forte dei Marma in Toscana.
Un altro problema sono i prezzi. Per l’affitto giornaliero di due sdraio e un ombrellone bisogna pagare tra i 20 ei 30 euro, e nelle zone più care fino a 75 euro al giorno.
Manifestanti in canoa
Così, molti residenti delle località balneari italiane hanno deciso di manifestare. A Napoli andarono in mare con i kayak e dispiegarono uno stendardo con la scritta: “Quest’anno, tanto per cambiare (…) stesso stipendio, niente stipendio.” Questo è un estratto da una poesia di Piero Focaccia (1963), in cui canta un rito estivo annuale stessa spiaggia, stesso mare o la stessa spiaggia, lo stesso mare.
Come riporta il Guardian, il peggio è ad Ostia, vicino a Roma, dove i residenti non possono più vedere il mare a causa di chilometri di recinzioni, ostacoli vari e strutture in cemento.
I proprietari devono consentire l’attraversamento della spiaggia
Per legge, tali stazioni devono esporre un cartello indicante che è consentito l’attraversamento della spiaggia, in particolare al fine di consentire ai visitatori l’accesso alle parti libere della spiaggia. Ma solo pochi lo fanno.
Così, in un caso, anche la polizia è dovuta intervenire quando i manifestanti hanno chiesto spiegazioni a un concessionario sul perché non vi fosse alcun segno di libero passaggio, ma lui ha risposto che “puliscono la polvere dalla lavagna”.
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