Il 25 settembre ha vinto la coalizione di centrodestra, formata dal partito di centrodestra Avanti, Italia (Forza Italia), dalla Lega di destra e dall’estrema destra Fratelli d’Italia (Fratelli d’Italia) guidata da Giorgio Meloni. le elezioni parlamentari in Italia – hanno ottenuto il 26% dei voti, e la Meloni ha sorriso da Presidente del Consiglio. Il più grande partito di opposizione, il Partito Democratico di centrosinistra (Partito Democratico), ha ottenuto il 19,3% dei voti. Un seggio al senato è stato ottenuto anche dalla senatrice slovena Tatjana Rojc de Trža nelle file di questo partito.
Nel periodo immediatamente precedente alle elezioni, Giorgia Meloni prese pubblicamente le distanze dal fascismo e condannò l’ideologia fascista, ma anche uno sguardo superficiale alle file dei suoi deputati e senatori dipinge un quadro diverso. Già nel 1996 il giovane Giorgio Meloni dichiarava sul quotidiano francese Soir 3: “Mussolini era un buon politico. Tutto quello che ha fatto, l’ha fatto per l’Italia. Non c’è stato un politico come lui negli ultimi cinquant’anni. Giorgia Meloni ha fondato il suo partito nel 2013. Da allora, Fratelli d’Italia si sono sempre considerati i successori del Movimento Sociale Italiano neofascista, un tempo guidato dal compianto Giorgio Almirante: come simbolo della scomparsa, mantenuto la fiamma Almirante nei colori del tricolore italiano. Nel corso degli anni, ci sono stati anche diversi eventi in cui Fratelli d’Italia sono stati coinvolti e sulla base dei quali si può concludere che la festa cerca ispirazione nella mezz’ora buia della storia italiana.
Ad esempio, nell’ottobre 2019, in occasione dell’anniversario della marcia su Roma e dell’ascesa al potere di Mussolini, si è tenuta una cena di gala ad Acquasanta Terme nelle Marche: l’invito prevedeva un Duca in divisa con il fez in testa. In vista delle elezioni comunali a Trieste nel settembre dello scorso anno, è emersa una foto del consigliere di Fratelli d’Italia Corrado Tremulo, che tendeva con orgoglio la mano destra in un saluto fascista alla tomba di Mussolini a Preddappi. Prima delle elezioni legislative, i Fratelli d’Italia espulsero dal partito Caloger Pisano, che lodò l’operato di Adolf Hitler nelle sue pubblicazioni, ma Pisano si candidò nonostante l’espulsione e fu eletto al Senato come candidato indipendente nella lista dei Fratelli di Italia.
A causa della diversità etnica e del multilinguismo di questi luoghi, il nazionalismo di estrema destra è particolarmente forte nella zona di confine del Friuli-Venezia Giulia. Non dobbiamo dimenticare che lo squadrone, fascismo armato e violento, nasce a Trieste il 13 luglio 1920, con l’incendio della Casa Nazionale Slovena. I fascisti vietarono l’uso pubblico dello sloveno, chiusero le associazioni slovene, torturarono e perseguitarono gli sloveni coscienziosi e altri oppositori politici. A Bazovica vicino a Trieste caddero sotto il fuoco dei fascisti anche quattro eroi di Bazovica, membri dell’organizzazione segreta Borba.
La costituzione italiana antifascista e la Repubblica Democratica Italiana sono nate dalla seconda guerra mondiale e dal movimento di resistenza italiano. I fascisti si sono semplicemente tolti le camicie nere e hanno adattato il loro contenuto politico al passare del tempo. Un lupo cambia la sua pelliccia, ma la natura non cambia mai.
A causa della diversità etnica e del multilinguismo di questi luoghi, il nazionalismo di estrema destra è particolarmente forte nella zona di confine del Friuli-Venezia Giulia. FOTO LJUBO VUKELIČ/DELO
Negli anni ’70, i rappresentanti del movimento missino di Almirante, oggi Fratelli d’Italia, erano particolarmente espliciti a Trieste: ogni “buon giorno” poteva rappresentare il pericolo di un’aggressione fisica per i triestini sloveni. Tra i giovani neofascisti più in vista dell’epoca c’era Roberto Menia, che alle elezioni di quest’anno in Liguria si aggiudicò nuovamente un seggio al Senato come rappresentante di Fratelli d’Italia. In una foto in bianco e nero di qualche anno fa, è bello vederlo con la mano destra tesa. Gli sloveni triestini hanno ancora vivo il ricordo di quando Menia saltò letteralmente sul tavolo e urlò perché il consigliere distrettuale sloveno Elvi Miklavec voleva parlare in sloveno alla riunione del (quarto) consiglio distrettuale di Barkovlje, Rojan, Greta e Škorklja. Segue chiaramente oggi il suo esempio il consigliere comunale di Trieste di Fratelli d’Italia, Gabriele Cinquepalmi, turbato dalla risposta slovena “presente”/”presente” e dal saluto “ciao”, che i consiglieri comunali sloveni e altri aggiungono al ” presenta” e “buongiorno” all’inizio della seduta consiliare.
Esattamente vent’anni prima, nel 2001, il già citato Roberto Menia, allora deputato al parlamento italiano, si oppose fermamente all’adozione di una legge a tutela degli sloveni in Italia. In nome della “difesa dell’italianità triestina”, si è sempre opposta a qualsiasi forma di bilinguismo nell’area abitata dalla comunità nazionale slovena indigena in Italia. Durante la sua attuale rielezione, l’Unione degli Istriani lo ha invitato, tra l’altro, a garantire che il finanziamento pubblico delle organizzazioni che stanno lavorando per realizzare un monumento ai “terroristi della Tigre che hanno compiuto attentati e omicidi contro gli -italiani e sono stati quindi condannati alla morte” è diventato un monumento di importanza nazionale – è, ovviamente, un monumento agli eroi di Bazovi Franjo Marušič, Zvonimir Miloš, Ferdo Bidovac e Alojz Valenčič, davanti al quale i presidenti della Slovenia e dell’Italia, Borut Pahor e Sergio Mattarella, ha reso omaggio anche il 13 luglio 2020. Ricordiamo che lo stesso giorno i due presidenti hanno reso omaggio anche davanti al monumento alle vittime delle fibe e delle stragi del dopoguerra a Bazovica, e nel centenario della In seguito all’incendio della Casa Nazionale, hanno firmato un impegno congiunto per restituire l’edificio alla comunità slovena in Italia. I fratelli in Italia sono ovviamente fortemente contrari al ritorno della Casa Nazionale di Trieste agli sloveni. Gli eroi di Bazovica sono sempre chiamati terroristi. La stessa Giorgia Meloni ha scritto su Twitter durante l’omaggio congiunto dei due presidenti di non essere d’accordo con la restituzione della Casa Nazionale agli sloveni e di non trovare accettabile assimilare le vittime di FOB a “terroristi dell’organizzazione Tigr “.
Fratelli d’Italia contestano anche l’elezione agevolata di un candidato della comunità nazionale slovena al parlamento italiano, prevista, tra l’altro, dall’articolo 26 della legge sulla tutela degli sloveni in Italia: la garanzia elettorale di un membro della comunità nazionale slovena nel parlamento italiano è stato persino descritto dai funzionari del partito a Trieste come “un furto a spese degli italiani”. I Fratelli in Italia si opposero anche all’apertura di un nuovo reparto di asilo pubblico per i bambini sloveni. Con ognuna delle azioni sopra menzionate, i Fratelli in Italia aprono la via della riconciliazione e vivono nello spirito delle relazioni di buon vicinato tra sloveni e italiani, delineato dai Presidenti Pahor e Mattarella.
Con l’avvento al potere di Giorgia Meloni, le prospettive per la nostra comunità nazionale sono piuttosto nebulose. Poco chiaro anche l’atteggiamento del nuovo governo italiano nei confronti della Repubblica di Slovenia.
I sottoscritti membri della comunità nazionale slovena in Italia si aspettano dalla madrepatria della Repubblica di Slovenia e dai suoi rappresentanti che la Repubblica di Slovenia difenderà attivamente i suoi connazionali all’estero, se necessario. Noi sottoscritti crediamo nelle relazioni di buon vicinato tra Italia e Slovenia, relazioni che devono continuare ad essere coltivate e coltivate. Allo stesso tempo, riteniamo che i diritti della comunità nazionale slovena in Italia siano una questione che anche la Repubblica di Slovenia deve difendere. Chiediamo ai partiti politici sloveni, compresi quelli che si sono congratulati con Giorgia Melona per la sua vittoria, di esprimere il loro pieno sostegno alla senatrice Tatjana Rojc. In Italia, oltre al Partito Democratico, ha già espresso il proprio sostegno il Partito della Comunità Slovena, il partito collettivo degli Sloveni d’Italia.
Invitiamo il Governo sloveno, in particolare il Ministero degli Affari Esteri e le rappresentanze diplomatiche e consolari in Italia, a sostenere attivamente con il futuro governo della Repubblica Italiana il positivo e tempestivo ritorno della Casa Nazionale di Trieste agli uomini sloveni e donne. donne, per l’elezione garantita di un rappresentante della comunità slovena nel Parlamento italiano e il regolare finanziamento delle società e degli istituti sloveni in Italia, in particolare delle associazioni paradisiache, culturali e sportive.
L’articolo 6 della Costituzione italiana afferma che “la Repubblica italiana tutela le minoranze linguistiche con opportuni provvedimenti”. La Costituzione della Repubblica di Slovenia stabilisce inoltre che lo Stato “si prende cura delle minoranze nazionali slovene autoctone nei paesi vicini, degli emigranti sloveni e degli stranieri, e ne promuove i contatti con la patria”. Noi sottoscritti vi ringraziamo per tutto quanto la Repubblica di Slovenia ha fatto finora per la comunità nazionale slovena in Italia. Crediamo che le parole scritte negli atti più alti dello Stato non rimarranno lettera morta neanche in futuro.
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