Nel vecchio continente i mercati dei capitali hanno rotto la sequenza verde dopo sei settimane consecutive. I motivi di preoccupazione degli investitori derivano principalmente dai dati sull’inflazione di Spagna e Francia, che a marzo hanno registrato un aumento annuo del tasso di inflazione. L’inflazione persistente aggiunge ulteriore incertezza alla riunione della Banca centrale europea (BCE) di questa settimana, in cui non è del tutto escluso un aumento del tasso di interesse di 50 punti base.

Il compito della BCE è ulteriormente complicato dai dati sulla crescita economica. Nel primo trimestre, l’economia della zona euro è cresciuta dello 0,1%, al di sotto delle aspettative degli analisti. Nell’ultima settimana l’attenzione degli investitori si è concentrata sull’annuncio dei risultati di trading dei giganti della tecnologia (Microsoft, Alphabet, Meta Platforms e Amazon). Tutti hanno registrato risultati robusti che hanno superato le aspettative degli analisti. Le azioni di Meta Platforms hanno brillato in particolare, con il prezzo delle azioni in aumento del 14% sull’annuncio degli utili, raggiungendo il massimo di 52 settimane.

Gli investitori hanno accolto con grande entusiasmo i risultati commerciali dell’ex Facebook, i cui ricavi hanno finalmente registrato una crescita dopo tre trimestri consecutivi di calo. Tuttavia, i risultati dei pesi massimi della tecnologia sono stati oscurati dai risultati commerciali della banca regionale danneggiata First Republic Bank (FRC), i cui depositi sono diminuiti di oltre il 40% nel primo trimestre. Anche l’iniezione finanziaria di marzo da parte delle maggiori banche statunitensi di 30 miliardi di dollari per la FRC, che è passata sotto l’egida dell’autorità di regolamentazione (FDIC) durante il fine settimana, non è stata sufficiente.

Grazie alla rapida azione di tutte le parti interessate, JPMorgan ha rilevato i depositi della banca fallita e la maggior parte delle attività, calmando così in qualche modo lo sviluppo del settore bancario e contribuendo a limitare l’entità della crisi bancaria, almeno per il momento. Le azioni della banca regionale PacWest sono scese di oltre il 25% alla notizia, mentre l’indice delle banche regionali statunitensi ha perso circa il 4,5% martedì. La fiducia iniziale degli investitori si è riflessa anche nel forte calo del rendimento richiesto sull’obbligazione statunitense a 2 anni, che la scorsa settimana è scesa di 17 punti base. La banca centrale americana si trova quindi di fronte al difficile compito di trovare un equilibrio nella lotta contro l’inflazione mantenendo la stabilità economica.

L’annuncio di venerdì dell’inflazione core CPE, a cui la Fed presta maggiore attenzione, ha mostrato un calo di 0,1 punti percentuali su base annua e quindi si è attestato al 4,6% per marzo, ma ha portato d’altra parte ulteriori motivi di preoccupazione con una crescita del PIL a livello trimestrale, che si è attestato all’1,1%, decisamente al di sotto delle attese (2%) e che indica una possibile flessione dell’economia sotto il peso di un forte rialzo dei tassi di interesse. In Giappone, la scorsa settimana si è tenuta una riunione della banca centrale sotto la guida del nuovo governatore Kazuo Ueda.

Come previsto dagli analisti, la banca centrale ha mantenuto invariata la sua politica dei tassi di interesse e di controllo della curva dei rendimenti, il che ha contribuito a indebolire lo yen rispetto al dollaro USA. In Corea del Sud ha fatto eco l’annuncio dei risultati commerciali di SK Hynix, considerato il secondo produttore mondiale di chip di memoria. La società ha registrato una perdita record nel primo trimestre, principalmente a causa della debolezza della domanda. Il prezzo delle azioni ha reagito alla notizia con una crescita mentre gli investitori si sono confortati nelle prospettive di business, il che indica che il settore si sta riprendendo sulle ali dell’intelligenza artificiale.