RS
26/01/2023, 09:41
Aggiornato: 26/01/2023, 09:44
Non si placa lo sdegno per la tragica morte di un neonato in Italia. Al contrario, la questione delle condizioni nelle maternità italiane si fa sempre più pressante.
La polemica si è sviluppata dopo la tragedia avvenuta lo scorso 8 gennaio al reparto maternità dell’ospedale Sandro Pertini di Roma. Le indagini sull’accaduto sono ancora in corso, e gli esiti definitivi dell’autopsia dovrebbero essere noti entro due mesi, ma tutto fa pensare che il neonato, nato tre giorni prima del previsto, sia morto per asfissia quando la madre gli si è sdraiata addosso. La 30enne, completamente esausta dopo aver partorito per 17 ore, si è addormentata durante l’allattamento.
Secondo le normative, il personale medico deve garantire che il neonato venga riportato nella culla dopo l’allattamento, ma ciò non è avvenuto, la madre sarebbe stata lasciata sola. Gli inquirenti stanno indagando anche sulla condotta del personale medico dal momento che sono emerse accuse di negligenza. Verrà fuori anche il fatto che il paziente nel letto accanto avrebbe dovuto accorgersi del pericolo e chiamare i soccorsi, ma che il bambino è morto prima che il primo membro del personale arrivasse nella stanza. Anche il padre del bambino ha parlato, dicendo che il suo partner esausto ha chiesto al personale di portare il bambino nella culla in modo che potesse riposare per alcune ore, ma secondo quanto riferito hanno rifiutato.
Dopo l’evento, diverse donne, madri, hanno parlato pubblicamente delle loro esperienze nei reparti di maternità italiani, dove sono state lasciate a se stesse dopo il parto. I sindacati sanitari sono dall’altra parte del personale venuto in difesa. Secondo loro, stanno affrontando una straordinaria crisi del personale, che è stata esacerbata dalla nuova pandemia di coronavirus. I funzionari dell’ospedale hanno precedentemente affermato di collaborare pienamente con le indagini. Tuttavia, hanno negato le accuse secondo cui il trattamento delle donne in travaglio era inadeguato. Hanno anche affermato di non dover affrontare una carenza di personale in questo dipartimento.
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