Due nuovi solleciti alla Slovenia da Bruxelles

La Commissione Europea ha diffidato la Slovenia per non averle comunicato il recepimento della direttiva sulla cooperazione amministrativa in materia fiscale e della direttiva sulle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori. Il termine per il recepimento delle due direttive nell’ordinamento giuridico nazionale era la fine del 2022.

Oggi la Commissione europea ha adottato una nuova serie di decisioni sulle violazioni del diritto dell’UE. Questa volta, 25 membri hanno ricevuto richiami, anche per il mancato rispetto degli obblighi in materia di fiscalità e unione doganale, giustizia e sanità pubblica.

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La Slovenia non ha ancora notificato alla Commissione le misure di recepimento nell’ordinamento nazionale della settima direttiva del Consiglio dell’UE modificata sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale e della direttiva dell’UE sulle azioni rappresentative per la tutela degli interessi collettivi dei consumatori. Ecco perché ha ricevuto il primo avvertimento.

Per quanto riguarda la direttiva sulla cooperazione tra le autorità competenti in materia fiscale, oltre a Slovenia, anche Belgio, Estonia, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro e Lettonia hanno ricevuto un sollecito. Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Romania, per inosservanza degli obblighi della direttiva sulle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori, nonché Slovenia, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania , Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Finlandia e Svezia.

Il settimo emendamento alla direttiva sulla cooperazione tra le autorità fiscali definisce lo scambio di dati tra le autorità fiscali sulle diverse piattaforme digitali attraverso le quali vengono offerti beni e servizi, con l’obiettivo di prevenire l’evasione fiscale.

La direttiva dell’UE sulle azioni rappresentative per la tutela degli interessi collettivi dei consumatori stabilisce uno standard in tutta l’Unione quando determinate organizzazioni avviano procedimenti per il risarcimento dei danni per conto di gruppi più ampi di consumatori, rafforzando così anche il ruolo delle organizzazioni dei consumatori.

Il termine per il recepimento delle due direttive nell’ordinamento giuridico nazionale era la fine del 2022.

I deputati hanno ora due mesi per rispondere al sollecito ufficiale e completare il recepimento della legislazione europea nell’ordinamento giuridico nazionale. In caso contrario, il comitato può emettere un secondo ammonimento al Paese, che è l’ultimo ammonimento prima dell’eventuale apertura del procedimento dinanzi alla Corte di giustizia dell’Ue.

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Giuliano Presutti

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