È morto Giorgio Napolitano, icona della politica italiana
Giorgio Napolitano, che ha segnato molte pietre miliari nella sua straordinaria carriera politica, è morto in un ospedale di Roma dopo settimane di malattia, ha confermato venerdì il palazzo presidenziale del Quirinale. La sua morte segna la fine di un’era della politica italiana in cui Napolitano ha avuto per decenni un ruolo chiave.
Giorgio Napolitano, nato il 29 giugno 1925 a Napoli, è stato l’undicesimo presidente della Repubblica italiana dal 2006 al 2015. Membro di spicco del più grande partito comunista dell’Occidente, Napolitano ha difeso posizioni che si discostavano dall’ortodossia del partito. Fu uno dei primi sostenitori dell’integrazione europea e cercò il dialogo con i socialisti europei.
L’attuale presidente italiano, Sergio Mattarella, ha espresso il suo rispetto per Napolitano, la sua ammirazione per la sua influenza sulla politica italiana e ha affermato che “la vita di Napolitano riflette gran parte della storia dell’Italia nella seconda metà del XX secolo”.
La sua lunga carriera politica lo ha portato dalla guida dell’ala riformista del Partito Comunista Italiano (PCI) alla carica di ministro dell’Interno nel governo di Romano Prodi, poi a Strasburgo come deputato al Parlamento europeo. Nel 1998 ha firmato la cosiddetta legge sull’immigrazione “Turco-Napolitano”.
Il suo ruolo chiave nella formazione del governo durante la crisi del debito sovrano nel 2011 gli è valso il soprannome di “Re Giorgio”. Sebbene criticato da alcuni membri della destra politica, è regolarmente in testa ai sondaggi come uno dei politici italiani più popolari.
Noto anglofilo, Napolitano ha insegnato in diverse università americane alla fine degli anni 70. Durante il suo mandato al PCI, ha spesso criticato l’Unione Sovietica, in particolare per l’invasione dell’Afghanistan nel 1980.
Risorsa Foto: Publifoto/Lapresse Portal24
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