Marco Mengoni è il vincitore del 73° Festival dei cantanti italiani a Sanremo, sulla costa ligure, rappresenterà (se vorrà) l’Italia all’Eurovision Song Contest. I cori sono solo una parte più piccola e meno pubblicizzata di quanto sta accadendo a Sanremo, che è l’evento centrale dell’anno per la Rai, con preparativi ed echi su Sanremo completare almeno un mese del programma.
Questa volta hanno fatto eco alla presenza del Presidente della Repubblica più che alle canzoni Sergio MattarellaLa performance dell’attore premio Oscar Roberto Benigniun recital del direttore del festival Amadeus in occasione del Foybes Remembrance Day, e infine la lettura dei saluti del presidente ucraino Zelensky.
Negli anni ’50, molti festival in Europa e nel mondo sono nati dalla settimana del cantante italiano e infine dal cantante dell’Eurovision. Da Sanremo uscivano le più grandi star della musica pop italiana, il festival era ogni anno il più grande spettacolo, anche la più grande fonte di guadagno. Spesso rifletteva anche lo stato d’animo della politica italiana. Così è stato anche quest’anno, quando la politica al potere non ha permesso al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di presentarsi a Sanremo direttamente o tramite video saluto, ma ha preteso che sul palco più importante e nell’orario più visto, la festa nazionale che ricorda le Foibe e la partenza degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia.
Marco Mengoni ha anche cantato Let It Be di John Lennon e Paul McCartney con l’American Gospel Choir. FOTO: materiale promozionale
Non hanno menzionato l’occupazione e il fascismo
La trama con Zelenskiy è stata risolta in modo da poter finalmente inviare una lettera che è stata letta a tarda notte dal direttore e presentatore principale del festival, e si ipotizza che il rifiuto di Zelenskiy possa aver portato anche il primo ministro a Giorgio Meloni non è stata invitata a cena con Zelenskyj a casa del presidente francese Emanuele Macron.
Molto più importante di quella di Zelenski fu data a Sanremo alla commemorazione delle Foibe, alla perdita di gran parte della regione giuliana (Primorska), all’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia. Durante la parte più seguita del festival, il regista Amadeus ha tenuto una performance drammatica, ha spiegato cosa significava la festa, poi ha letto brani tratti dalle memorie di una donna italiana di Pola sulla sua espulsione e la sua sofferenza dopo essere arrivata in Italia almeno settant’anni fa . Il racconto di Amadeus è stato molto più clamoroso della celebrazione tenuta al Quirinale dal moderato e conciliante presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, solo che ha espressamente accennato che il fascismo esisteva anche in Italia e che gli italiani erano gli occupanti.
Marco Mengoni è il vincitore del 73° Festival della Canzone Italiana di Sanremo e (se lo desidera) rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest. FOTO: materiale promozionale
Per chi non avesse guardato il programma serale da Sanremo, la televisione pubblica lo trasmetteva la mattina dopo nel programma familiare mattutino, c’era un servizio sulle foibe e la barbarie slava contro gli italiani, che venivano gettati nelle fedi perché italiani e hanno dovuto lasciare il loro paese e la loro casa per almeno dieci minuti. Non hanno menzionato l’occupazione e il fascismo.
- Quest’anno il pubblico è stato il più alto dell’ultimo quarto di secolo.
- Ha superato il 66%.
- Per la prima volta da molto tempo, hanno attirato anche un pubblico giovane.
Questa volta ha risuonato più dei cantanti la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’esibizione del premio Oscar Roberto Benigni (nella foto) e il recital del direttore dell’Amadeus Festival. FOTO: materiale promozionale
Non era di umore politico
Tra i cantanti del festival si è distinto il vincitore Marco Mengoni con il suo brano presto dovutoche ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest dieci anni fa con una canzone L’Essenziale. Esultarono ancora di più quando Mengoni cantò una canzone di John Lennon e Paul McCartney con un coro gospel americano. Così sia.
Gli ex vincitori, leggende del cantautore italiano, tra cui Gianni Morandi, Al Bano e Massimo Ranieri, che si sono esibiti insieme, hanno ricevuto applausi particolarmente calorosi, più ovazioni dei concorrenti. Ornella Vanoni e Gino Paoli, ottantotto anni, un tempo coppia ed entrambi simboli Sanremo, ognuno di loro aveva il proprio breve recital. Gianni Morandi ha aiutato il regista Amadeus a gestire il festival quotidianamente, ha anche preparato un programma speciale in memoria della sua amica e leggenda della musica italiana Lucia Dallo.
Il festival di quest’anno, dicono, non è piaciuto ai politici al potere in Italia. Si dice che la serie di provocazioni tra gli artisti abbia sconvolto la politica così tanto che l’amministratore delegato Rai, insediato dall’ex premier Mario Draghi, potrebbe perdere il suo trono. Con lui potrebbe partire l’intero gruppo dirigente dell’emittente pubblica.
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