Giorgia Meloni: Il flusso illegale di profughi danneggia tutti i Paesi del Mediterraneo



Il primo ministro italiano Giorgio Meloni con il presidente tunisino Kais Saied a Tunisi la settimana scorsa. Foto: Reuters

Obiettivo della conferenza è estendere l’accordo con la Tunisia, sostenuto dall’Unione Europea, per limitare l’arrivo dei profughi sulle coste europee.

Mentre presidenti, primi ministri e ministri si preparavano ai negoziati, Papa Francesco li ha invitati ad aiutare le decine di migliaia di persone che ogni anno cercano di raggiungere l’Europa in cerca di una vita migliore, in fuga dalla povertà e dalle guerre. “Il Mediterraneo non deve più essere teatro di morte e disumanità” » ha detto il papa durante la consueta preghiera settimanale.

Giorgia Meloni ha affermato che le discussioni si concentreranno sull’immigrazione illegale e legale, sul sostegno ai rifugiati e “la più importante cooperazione a sostegno dello sviluppo dell’AfricaLa conferenza si è svolta alla presenza, tra gli altri, del presidente della Commissione europea. Ursula von der Leyen e presidente del Consiglio europeo Carlo-Michel e capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi.

Erano presenti anche i presidenti di Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Mauritania, nonché i primi ministri di Algeria, Egitto, Etiopia, Giordania, Libano, Malta e Niger. Grecia, Turchia, Arabia Saudita e Kuwait hanno inviato ministri. Mancavano i rappresentanti politici di Francia e Spagna.

L’Italia cerca di rafforzare la cooperazione con la Tunisia

Durante la campagna elettorale che l’ha portata al potere lo scorso anno, Giorgia Meloni si era impegnata a “fermato l’atterraggio” di rifugiati in Italia. Secondo il governo, da gennaio sono arrivati ​​sulle coste italiane quasi 80.000 rifugiati (rispetto ai 33.000 nello stesso periodo dell’anno scorso). Il suo governo di estrema destra ha ostacolato il passaggio delle navi umanitarie che stavano aiutando rifugiati in Italia e nel Mediterraneo, ma non è riuscita a fermare le partenze stesse, che provengono principalmente dalla Tunisia e dalla Libia.

L’Italia e la Commissione Europea lavorano quindi per rafforzare la cooperazione con la Tunisia e le promettono risorse finanziarie se smetterà di emigrare fuori dal suo territorio. La Meloni ha svolto anche il ruolo di mediatore tra la Tunisia, in difficoltà finanziarie e sull’orlo di una grave crisi debitoria, e il Fondo monetario internazionale. Un programma di aiuti del valore di quasi due miliardi di dollari a favore del Paese nordafricano è bloccato a causa della richiesta del fondo per riforme strutturali in Tunisia.

I rappresentanti dell’UE sono stati a Cartagine con il presidente tunisino una settimana fa Kais Saied hanno firmato un accordo di cooperazione volto a prevenire l’arrivo illegale di disertori. L’obiettivo dell’accordo è soprattutto prevenire l’arrivo illegale di migranti dalle coste tunisine, combattere i trafficanti di esseri umani e facilitare il ritorno dei cittadini tunisini entrati illegalmente nell’UE.

Agata Lucciano

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